Scioglimento Acal. Ragni e Gamma non giudicano: “No comment”

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Il presidente dei Ragni di Lecco, Fabio Palma

LECCO – Non ha destato nessuna meraviglia né tra il Gruppo Ragni, né tra il Gruppo Gamma, la notizia dello scioglimento dell’associazione Associazione Culturale Alpinistica Lecchese (Acal) della quale entrambe le realtà inizialmente facevano parte prima di “chiamarsi fuori”.

“E’ ormai passato tanto tempo – esordisce Fabio Palma, presidente dei Ragni di Lecco – Ricordo che siamo usciti dall’associazione perché la situazione era immobile e non si procedeva in nessuna direzione, oltre al fatto che vi era una non condivisa gestione dei contributi comunali, i quali anziché andare alle associazioni, venivano usate all’interno di Acal stessa. Dopo di noi sono usciti i Gamma e, credo, per gli stessi motivi”.

Un addio senza polemiche, come tiene a puntualizzare Palma: “Abbiamo lasciato senza voler innescare nessuna polemica, ma solo per il fatto che era tutto fermo. Sulla bontà o meno del progetto non credo di potermi esprimere, posso solo dire che finché abbiamo fatto parte di Acal al suo interno ho trovato persone che hanno fatto cose ottime nell’ambito dell’alpinismo e della montagna e altre le quali, a mio avviso, non erano nella posizione giusta”.

Impossibile dunque pensare di unire le forze per promuovere, tutelare, conservare, diffondere l’eredità intellettuale, materiale, storica e morale lasciata dagli alpinisti legati al territorio di Lecco? Impossibile pensare di arricchire la vita culturale alpinistica attraverso progetti condivisi anche al fine di favorire la pratica dell’alpinismo, dell’andare in montagna e del suo sviluppo sia in chiave sportiva che turistica?

“Assolutamente no – dichiara Palma – Sono convinto che si possa fare, ma ad una condizione: è necessario che al tavolo di lavoro siedano persone dinamiche e capaci. Via tutti coloro che portano all’immobilismo. Ma questo credo valga in ogni ambito. Come Ragni di Lecco fino a qualche anno fa ci davano per ‘morti’, oggi ci invitano e richiedono la nostra presenza in tutto il mondo. Questo cambio di marcia è frutto di un duro lavoro svolto da persone valide, che hanno saputo portare a termine i compiti che gli sono stati assegnati. In questo senso, un plauso va ai giovani, sui quali puntiamo molto, anche se non è l’età che fa la differenza. Quindi, per concludere, se ad un ipotetico tavolo di lavoro dovessi trovare persone capaci, pensiamo anche a coloro che hanno portato i Mondiali di corsa in Montagna a Premana, al gruppo 2Slow che organizza la Resegup e persino a coloro che hanno portato Wikipedia a Esino Lario, ecco, allora sono disposto a sedermi a quel tavolo e sono pronto a dare, per la parte che mi compete, il contributo per avviare una progettualità inerente il sistema montagna sul territorio lecchese”.

Il presidente dei Gamma, Giovanni Spada

Sul fronte Gamma, l’attuale presidente Giovanni Spada preferisce non entrare nel merito della vicenda Acal: “Il nostro gruppo, all’inizio, ha partecipato e contribuito in modo attivo e concreto soprattutto per la realizzazione del prospettato Osservatorio della Montagna. Successivamente, l’assemblea Gamma ha ritenuto di rivedere la sua adesione in quanto sono venute a mancare le premesse iniziali. Senza entrare troppo nel dettaglio, ritengo che le rispettive associazioni, con le dovute condizioni, debbano essere libere di poter portare avanti le proprie attività programmatiche in maniera autonoma”.

E a tal proposito come non ricordare le due iniziative di rilievo griffate Gamma che, in concomitanza con la nascita di Acal, sono svanite nel nulla, stiamo parlando delle partecipatissime “Serata Gamma” e del “premio di narrativa della montagna Carlo Mauri”. 

Spada si dice comunque aperto nel “prendere conoscenza e valutare tutte le possibili opportunità che possono, in qualsiasi modo, essere realizzate in funzione e nell’interesse della promozione e dell’incremento della cultura alpinistica e alla valorizzazione del nostro territorio”.

Così, se da un lato la parentesi Acal è stata aperta, chiusa e coperta con una grossa pietra, da parte sia dei Ragni che dei Gamma la volontà di aprirsi a progetti condivisi resta, purché, come hanno sottolineato i rispettivi presidenti, siano validi e concreti.