Troppi falsi allarmi serali, Rocchi (Cnsas): “Superficialità nelle chiamate”

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LECCO – “Evitate di fare segnalazioni precipitose quando avvistate nelle ore serali luci sulle montagne lecchesi, in particolar modo Medale e San Martino. Sempre più spesso veniamo allertati da persone che, vedendo pile e frontalini accesi, si affrettano a chiamare i soccorsi, peccato risultino poi essere dei falsi allarmi”. La richiesta giunge direttamente da Giuseppe Rocchi, capo stazione del Soccorso Alpino di Lecco.

La richiesta non è immotivata come spiega lo stesso capo stazione: “Una volta effettuata la chiamata viene attivata la macchina dei soccorsi e questo implica muovere volontari con inevitabile dispendio di forze ed energie – puntualizza Rocchi – Quindi prima di lanciare l’allarme vi chiediamo di essere meno superficiali e prestare maggior attenzione. Chiamate quando siete sicuri o quanto meno quando state vedendo una situazione anomala, per esempio una luce che lampeggia ad intermittenza da diverso tempo o una luce accesa da più di un’ora fissa nello stesso punto. Se invece la luce si muove, magari anche lentamente se state osservando la parete del Medale, ma in quei casi si tratta di escursionisti, arrampicatori e alpinisti che stanno effettuando uscite serali o notturne”.

Un avviso quello del capo stazione Rocchi che arriva proprio alle porte della bella stagione, quando ormai da diversi anni, pareti e sentieri vengono percorsi anche in ore serali. “Sempre più gente, per diversi motivi, sceglie di frequentare la montagna la sera quindi per evitare di muovere inutilmente squadre di soccorso, obbligate ad uscire una volta attivata la procedura di soccorso, il mio spassionato consiglio è quello di osservare bene prima di chiamare i soccorsi”.

Per concludere, un consiglio a chi si mette in marcia o attacca vie di arrampicata la sera: “Fate in modo di essere equipaggiati a regola d’arte ed insieme alle pile frontali mettete nello zaino anche il telefonino, possibilmente carico… Prima di partire controllate sempre la meteo e stabilite la meta in base alla vostra preparazione tecnica e fisica. Non rischiate mai. Piuttosto rinunciate, la vita è una sola e quella via o quella montagna la ritroverete domani ad aspettarvi”.