Un’assistenza sempre più vicina: il progetto On The DOT prende il via

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Al Polo di Lecco del Politecnico di Milano il kick-off di “On The DOT”, un progetto per migliorare la dialisi nelle aree transfrontaliere

Uno studio pilota analizzerà il potenziale dell’emodialisi domiciliare, con formazione per il personale sanitario e strategie basate sui dati clinici

LECCO – Si è tenuto ieri presso il Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano l’incontro inaugurale del progetto Interreg “On The DOT: Organizzare la rete per il Trattamento Dialitico, dall’Ospedale al Territorio”. L’iniziativa mira a facilitare l’accesso a trattamenti dialitici di qualità per i pazienti residenti lungo il confine italo-svizzero, con l’obiettivo di ridurre tassi di mortalità e comorbidità.

Il progetto introduce soluzioni innovative, come la telemedicina e il passaggio da un’assistenza centralizzata a un modello di cura basato su centri territoriali di prossimità e, quando possibile, sulla domiciliazione delle cure. Questa evoluzione organizzativa si basa sui risultati ottenuti dal precedente progetto InterACTIVE HD 2.0 (Interreg 2014-2020), affrontando in modo innovativo le problematiche legate al trattamento dialitico e puntando a un miglioramento continuo dei servizi attraverso l’adozione di tecnologie avanzate.

Un elemento chiave del progetto è la creazione di centri focalizzati sul miglioramento continuo, che utilizzano sistemi di monitoraggio delle prestazioni per garantire trattamenti sempre più efficaci. Le attività proposte mirano a intervenire su vari fronti, sia clinici che organizzativi. Tra le principali azioni previste vi è l’estensione delle iniziative di digitalizzazione e acquisizione automatizzata dei dati relativi alla dialisi, attualmente utilizzate prevalentemente nei centri ospedalieri, anche ai centri con assistenza limitata diffusi sul territorio. L’obiettivo è ottenere una raccolta dati strutturata, standardizzata e interfacciabile con i sistemi di supporto alla decisione clinica, favorendo la validazione multicentrica di strategie di supporto decisionale.

L’integrazione di queste soluzioni nei protocolli clinici consentirà di personalizzare i trattamenti dialitici e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Il progetto prevede anche attività di formazione per il personale sanitario, al fine di prepararlo all’utilizzo di queste nuove tecnologie durante uno studio pilota. Inoltre, sarà analizzato il potenziale dell’emodialisi domiciliare, soprattutto nelle aree transfrontaliere e montane, per avvicinare il trattamento al domicilio del paziente. Parallelamente, verranno sviluppati modelli per monitorare l’evoluzione della risposta al trattamento nei pazienti terminali, con l’intento di identificare marker quantitativi che possano indicare la necessità di dialisi decrementale o di un trattamento domiciliare, in collaborazione con i servizi di assistenza domiciliare.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra istituzioni italiane e svizzere, con il Politecnico di Milano come capofila per l’Italia e l’Ente Ospedaliero Cantonale, con sede a Lugano, a guidare la parte svizzera. A supportare l’iniziativa, diversi enti tra cui la Fondazione Politecnico di Milano, la Cooperativa E.D.P. La Traccia, l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Lariana e quella dei Sette Laghi, insieme all’Università di Pavia per la parte italiana, mentre sul versante svizzero il progetto vede la partecipazione del Kantonsspital Graubünden.

Infine, il progetto prevede la condivisione di linee guida, protocolli e best practice, grazie anche alla piattaforma sviluppata nel precedente progetto InterACTIVE HD 2.0. Questo contribuirà a garantire la continuità delle cure sul territorio, assicurando al paziente una terapia altamente personalizzata e di qualità. L’iniziativa rappresenta un passo significativo verso un’assistenza sanitaria più integrata e accessibile per i pazienti che necessitano di trattamenti dialitici lungo il confine italo-svizzero.