Virus Zika, in ospedale percorsi di assistenza per i pazienti sospetti

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zanzaraLECCO – L’arrivo del caldo e l’avvicinarsi delle Olimpiadi in Brasile stanno tornando a far parlare del virus Zika. Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità al momento non raccomandi l’applicazione di restrizioni di viaggi e movimenti internazionali verso le aree interessate da trasmissione del virus, si ritiene di fondamentale importanza informare la popolazione sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni dal virus.

L’Asst di Lecco ha predisposto un percorso dedicato all’interno dei suoi Ospedali per le persone con sospetta infezione da virus, anche per donne gravide. Coloro che abbiano soggiornato nei Paesi a rischio e che presentino sintomi sospetti della malattia (febbre, eritemi cutanei, congiuntivite, dolori muscolari ed articolari, malessere e mal di testa) possono presentarsi in Ospedale presso il Pronto Soccorso e, se donne gravide, in Ostetricia.

Come è noto, l’infezione da virus Zika sta interessando in modo rilevante l’America del Sud, in particolare il Brasile, ed il Centro-America.

La malattia trasmessa all’uomo dalle zanzare non è in genere particolarmente grave nell’adulto, ma è balzata agli onori delle cronache per tre importanti ragioni: la capacità di causare malformazioni fetali nelle donne gravide; la potenzialità di diffondersi, anche sessualmente, dopo che una persona ha contratto l’infezione; la paura, esistendo in Italia un potenziale insetto vettore (Aedes albopictus, nota come “zanzara tigre”), che possa iniziare anche un’epidemia autoctona cioè non legata solo a casi importati.

È importante, perciò, ai fini della riduzione del rischio di trasmissione del virus Zika, adottare delle misure di prevenzione comportamentale che sono:

– l’impiego di prodotti repellenti per insetti, da usare sulla base delle indicazioni dell’etichetta del prodotto, con frequenti ri-applicazioni durante tutto il giorno e particolarmente nelle ore di maggiore attività degli insetti (dall’alba al tramonto, per le zanzare del genere Aedes) e tenendo presente che l’uso di repellenti a base di DEET* non è raccomandato nei bambini sotto i tre mesi di età;

– l’uso di indumenti, di colore chiaro (i colori scuri e quelli accesi attirano gli insetti) che coprano la maggior parte del corpo, soprattutto durante le ore di maggiore attività delle zanzare;

– l’alloggio in luoghi protetti da zanzariere, impregnate o meno da insetticidi, essenziali se le stanze non siano dotate di schermi a porte e finestre o siano prive di aria condizionata.

“Il messaggio per la popolazione deve essere rassicurante – spiega Paolo Bonfanti, Direttore delle Malattie Infettive dell’Asst di Lecco – la malattia nell’adulto è abitualmente non grave. Particolare attenzione devono prestare le donne gravide, o che prevedono una gravidanza, che si recano nei Paesi coinvolti attualmente dall’epidemia”.

“In questi casi – continua lo specialista lecchese – si suggerisce il differimento di viaggi non essenziali verso tali aree. Qualora il viaggio non possa essere evitato, si raccomanda l’adozione di rigide misure di protezione individuali per prevenire le punture di zanzara e di consultare il medico di fiducia prima della partenza e al ritorno dal viaggio”.

L’altro aspetto da sottolineare riguarda gli uomini di ritorno da aree a rischio per virus Zika: “è importante informare del rischio di trasmissione per via sessuale e quindi consigliare l’utilizzo del preservativo, per almeno otto settimane dal rientro, al fine di proteggere il proprio partner sessuale da infezione da virus Zika e dalla malattia” puntualizza Bonfanti.

Per eventuali informazioni prima di partire per un viaggio nei Paesi potenzialmente a rischio, è possibile contattare l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) della Brianza, Servizio Malattie Infettive al numero 800 512 328 (in orario di ufficio).