Incendio delle case Aler in via Rovinata. Il sindaco: “Il Comune è presente”

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Virginio Brivio

Gli appartamenti popolari inagibili in via Rovinata

Il sindaco risponde alla lettera che chiede più attenzione da parte delle istituzioni: “Il Comune è tutt’altro che assente”

LECCO – Il primo cittadino di Lecco, Virginio Brivio, risponde alla lettera a firma di Federico Scotti, circa il supporto agli inquilini degli appartamenti Aler di via Rovinata, resi inagibili dalle fiamme dell’incendio divampato lo scorso 25 marzo.

Pubblichiamo integralmente la risposta:

“Dispiace sempre quando si incontrano posizioni polemiche, ma in special modo in questo periodo, nel quale i problemi vengono affrontati con estrema serietà e determinazione, nonostante la parziale disponibilità dei servizi e dei supporti ordinariamente attivi e attivabili. Ricordo infatti che la gestione dell’emergenza causata dell’incendio di alcuni appartamenti di via Rovinata è stato condotta in un contesto a dire poco complesso e difficile. Quella notte, davanti alla constatazione dell’inagibilità di alcuni appartamenti, si è fatta sentire con ancor più evidenza la mancanza di strutture per l’accoglienza o di alberghi (chiusi per legge in questo periodo) che potessero dare immediato ricovero alle famiglie sfollate.

Sul posto si sono immediatamente recati, al fine di trovare una soluzione immediata, due dirigenti comunali in contatto telefonico con il sottoscritto, il vicesindaco e con altri operatori comunali e di Aler. Quello della burocrazia è pertanto un luogo comune che non trova assolutamente applicazione, specialmente in questo momento, mentre un sentito ringraziamento va ai responsabili di Casa Amica che, non appena interpellati, hanno dato la piena disponibilità a collaborare prontamente con il Comune.

Specifico che presso questa struttura non ci sono camerate come affermato nella lettera, bensì camere doppie e confortevoli, perché si tratta di una struttura di appoggio pensata per i familiari dei pazienti ricoverati presso l’ospedale e offre la possibilità di un permanenza accogliente e riservata. Le normali precauzioni e attenzioni che ciascun cittadino in questo periodo, secondo le indicazioni delle autorità deve rispettare, garantiscono anche all’interno di questa struttura la medesima adeguata prevenzione di un contesto di convivenza condominiale.

Da subito, pertanto, e per i successivi 10 giorni, il Comune di Lecco per i nuclei coinvolti che non avevano altre possibilità ha individuato sistemazioni alloggiative presso la struttura di Casa Amica in camere indipendenti con utilizzo di un bagno privato per nucleo famigliare; attivato il servizio di pasto a domicilio, garantito dal Comune e mantenuto contatti costanti con i responsabili della struttura e con le famiglie ospiti per la gestione dei bisogni di prima necessità. Immediatamente, inoltre, con gli ospiti e i responsabili della struttura abbiamo condiviso le principali attenzioni da osservare negli spazi comuni e fornito dispositivi di protezione individuale (mascherine) ad ogni nucleo familiare presente.

Nel caso specifico della famiglia di cui la lettera descrive la situazione, viste la composizione e la disponibilità di un appartamento offerto da una signora lecchese, è stata proposta questa sistemazione, che è stata inizialmente accettata. L’alloggio consentiva l’utilizzo indipendente di un piano e la possibilità di usufruire anche del giardino, ma già dopo la prima giornata, la famiglia ospite ha deciso autonomamente di trovare una sistemazione alternativa. Il Comune di Lecco ha tuttavia continuato a garantire il pasto a domicilio, consegnandolo al nuovo indirizzo comunicato dalla famiglia e ha quindi mantenuto un rapporto costante con la stessa.

Parallelamente sono proseguite le rilevazioni di Aler, atte a definire l’entità dei danni agli alloggi, al fine di determinare tempi e modalità degli interventi di messa in sicurezza e di ristrutturazione. Gli esiti di questi rilievi, giunti proprio in queste ore, potranno fornire maggiori elementi per valutare la definizione di ulteriori interventi a favore dei nuclei coinvolti, dopo la gestione di prima emergenza messa in campo dal Comune di Lecco. Ovviamente di questi testi e degli adattamenti delle soluzioni provvisorie, daremo comunicazione, d’intesa con Aler, nei prossimi giorni. Sottolineo come dalla notte dell’incendio siano passati 10 giorni, certamente faticosi per tutti, ma in cui nessuno ha dimostrato poca attenzione nei confronti dei bisogni delle persone bensì, al contrario, è proseguita la ricerca di soluzioni anche a medio periodo, a fronte della comunicazione del tempo necessario per rendere di nuovo utilizzabili gli appartamenti danneggiati.

Mi preme infine sottolineare come, non solo in risposta a questa situazione eccezionale venutasi a creare con l’incendio, ma in generale nella ordinarietà dell’emerganza Covid-19, il Comune di Lecco è tutt’altro che assente e i numeri di telefono, nonchè i riferimenti delle realtà che in questa fase contribuiscono ad affievolire le difficoltà quotidiane, ai quali rivolgersi per qualsiasi tipi di servizio e necessità sono noti, disponibili sul sito comunale, costantemente aggiornato e arricchito di contenuti, e promossi con continuità anche attraverso la stampa locale.

Concludo esprimendo amarezza per questa ingenerosa polemica e mi auguro di aver fatto la più che dovuta chiarezza”.