Presidio dei pendolari a Cadorna al grido “Adesso Basta”: nel mirino la Regione

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Ninno (Comitato pendolari del Meratese): “La manifestazione è stata un piccolo successo”

Nel mirino Regione Lombardia, definita in ostaggio dell’ampia delega data per la gestione dei servizi e dell’infrastruttura”

MILANO – Si sono riuniti in piazzale Cadorna e hanno voluto ribadire a gran voce “Adesso Basta”. E’ andato in scena oggi, martedì, dalle 18 alle 19 il presidio di protesta dei pendolari contro i continui disservizi che si registrano ogni giorno sulle linee ferroviarie lombarde. Tra i pendolari presenti c’era anche Francesco Ninno, portavoce del comitato dei pendolari del Meratese, che commenta: “La manifestazione è andata bene e considerando la nota difficoltà a riunire i pendolari per iniziative di protesta come questa, direi che è stata anche un piccolo successo”.

Duecento circa le persone che hanno preso parte all’intero presidio, a cui vanno aggiunte anche quelle che vi hanno partecipato per meno tempo a causa di motivi personali o lavorativi. “Abbiamo scelto piazzale Cadorna perché è la sede di Ferrovie Nord. L’ultimo presidio l’avevamo tenuto in Porta Garibaldi ed è giusto anche cambiare location per dare rappresentanza e voce a tutte le stazioni utilizzate dai viaggiatori”.

Il volantino dei pendolari

Durante il presidio i rappresentanti del coordinamento dei Comitati Pendolari Lombardi e Rappresentanti dei Viaggiatori hanno distribuito ai presenti e ai passanti un volantino con elencati i motivi del presidio. “Adesso basta! I pendolari lombardi sono stanchi di essere presi in giro. Da troppi anni il servizio ferroviario lombardo è oggetto di un degrado crescente che riguarda tutti i livelli di qualità del servizio: affidabilità, puntualità, affollamento, pulizia, sicurezza e comunicazione agli utenti”. Disservizi che penalizzano chi utilizza il treno per andare al lavoro, a scuola o all’università: “Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un crescendo di disservizi, a partire da guasti a ripetizione in punti di transito obbligato dei treni del nodo di Milano e che hanno preso in ostaggio decine di migliaia di pendolari e viaggiatori, con ritardi di ore e soppressioni. In queste occasioni si è manifestata la totale incapacità dei soggetti gestori delle infrastrutture e dei servizi ferroviari ad affrontare e risolvere rapidamente le criticità, anche per l’assoluta mancanza di un piano operativo di emergenza e di comunicazioni adeguate agli utenti”.

Una Regione “ostaggio” dell’ampia delega data

Nel mirino c’è innanzitutto la Regione, definita in “ostaggio dell’ampia delega data per la gestione dei servizi e dell’infrastruttura, credendo ciecamente ai relativi responsabili, i quali continuano a fare promesse invariabilmente smentite dai fatti e accampando ragioni risibili per i disservizi”. Ed è proprio al Pirellone che sono rivolte le principali domande: “Chiediamo che Regione Lombardia si assuma le proprie responsabilità di Regolatore, a partire dal cambio della gestione dei servizi ferroviari a favore di imprese realmente motivate e non burocratizzate. E che promuova in prima persona un vero piano di potenziamento tecnologico ed infrastrutturale, sviluppato da persone di comprovata competenza, utile per tutti i servizi ferroviari. Non solo ma si deve impegnare presso gli organi competenti ad avviare la revisione delle norme che governano la circolazione per una maggiore flessibilità e fluidità di esercizio. Infine chiediamo il ripristino immediato di tutte le corse ancora soppresse dal piano emergenziale”.

Va cambiata la governance

Per i pendolari è necessario cambiare la governance del sistema ferroviario, cambiando fin da subito metodo d’azione. Quattro i basta declamati, ovvero quello all’affidamento diretto senza gara pubblica della gestione dei servizi ferroviari, quello della gestione centralista delle infrastrutture, quello relativo alle penali “che fanno il solletico” senza dimenticare il basta alle norme di circolazione che ingessano il servizio!