Barca a fuoco, salvati da traghetto: la disavventura della calchese Fiorella Ripamonti

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Rejan Dallaire e Fiorella Ripamonti insieme al comandante Michel Possamai

E’ successo all’alba di lunedì tra la Corsica e la Liguria

Fiorella Ripamoti e il marito sono stati salvati da un traghetto di linea: la loro barca a vela, Vagamonda, è andata distrutta

CALCO – Salvati dal comandante di un traghetto della compagnia di navigazione Gnv Blu mentre la loro barca a vela stava andando a fuoco tra la Corsica e la Liguria.

Brutta disavventura lunedì per Fiorella Ripamonti, 58 anni, volto noto a Calco dove ha ricoperto il ruolo di vicesindaco (durante il primo mandato di Gilberto Fumagalli) e ha gestito per anni l’osteria bar Sala, da qualche mese impegnata insieme al marito Rejan Dallaire nel giro del mondo a bordo di Vagamonda, un natante di 15 metri.

Innamorati del mare tanto da decidere di trascorrere lontano dalla terra ferma almeno i prossimi dieci anni della loro vita, i due si sono imbarcati l’11 febbraio a Rodi, iniziando da lì quello che sarebbe dovuto essere un lungo e articolato viaggio del mondo, porto dopo porto.

Tra le tappe previste c’era anche Genova. “Eravamo in Corsica e domenica avevamo programmato di metterci in viaggio per raggiungere il capoluogo ligure. Sapevamo che le condizioni meteo sarebbero peggiorate nel corso delle ore ed eravamo pronti ad affrontare il mare. Intorno alle 5 di lunedì 29 maggio ero io di guardia quando il vento ha iniziato ad aumentare di intensità: ho così svegliato Rejan chiedendogli di darmi una mano ad avvolgere le vele” racconta Ripamonti.

A quel punto è successo l’imprevisto con il cavo avvolgiranda che è andato in cortocircuito: “La zona sottocoperta si è riempita subito di fumo mentre a prua si sono sprigionate delle fiamme. Abbiamo lanciato immediatamente il May day alla Guardia Costiera e intanto abbiamo messo in atto tutto quello che dovevamo fare per impedire all’incendio di propagarsi. Non siamo più entrati in cabina per non alimentare le fiamme, tenendo sotto controllo la situazione da fuori”.

Vento e mare intanto si stavano minacciosamente ingrossando, diventando sempre più impetuosi e minacciosi. “Entrambi siamo marinai esperti, con l’attivo traversate oceaniche. Siamo riusciti a non andare in panico e a gestire la situazione d’emergenza al meglio, mantenendo i nervi saldi”.

Nel frattempo sono arrivati i soccorsi. In cielo si è alzato anche un elicottero il cui intervento non è stato però necessario. A soccorrere i due velisti è stato il comandante Michel Possamai, in servizio in quel momento sul traghetto della compagnia Gnv Blu lungo la tratta Porto Torres – Genova: “E’ stato bravissimo: mi sono complimentata con lui per la manovra che è riuscito a effettuare in quelle condizioni meteo. Una volta appurato che vi fossero tutte le condizioni di sicurezza del caso, si è infatti avvicinato alla nostra imbarcazione e ci ha fatti salire dall’imbarco del pilota”.

Di Vagamonda, purtroppo, non è rimasto più niente: “Abbiamo contattato il giorno dopo la guardia costiera corsa che ci ha posto delle domande utili a identificare i detriti trovati in mare”. La barca a vela, custode di tanti sogni e progetti, ora non c’è più. “Siamo vivi, ma abbiamo perso la nostra casa e tutto quello che avevamo a bordo: i nostri ricordi, i nostri affetti personali, i documenti”.

Fiorella e Rejan si sono trovati un po’ spaesati sulla terraferma, lontani dello sciabordio delle onde del mare.“Siamo due marinai, ci siamo conosciuti in mare e lì volevamo vivere il resto della nostra vita. Ora siamo costretti a uno stop per sbrigare tutte le incombenze burocratiche e riprenderci da questo imprevisto. Il futuro? Chissà…”. Qualcosa lascia intuire che i due… vagamondi potrebbero farsi nuovamente sedurre dall’orizzonte infinito del mare.