Meratese, sette gruppi di Protezione civile riuniti nella maxi esercitazione Sinergie

Tempo di lettura: 4 minuti

L’iniziativa è stato promossa nell’ambito di Collaboriamo 2019, organizzata a livello provinciale

L’obiettivo, centrato, era anche quello di creare un gruppo coeso e sinergico, nonostante l’appartenenza a diverse organizzazioni

MERATE – Hanno monitorato i corsi d’acqua del reticolo maggiore partendo da Santa Maria Hoè e arrivando fino a Carnate. Hanno allestito un campo base con quattro tende e hanno promosso un corso di addestramento relativo alle attività di supporto in caso di interventi legati all’antincendio boschivo.

E’ stato un fine settimana intenso quello vissuto dai gruppi di Protezione civile del Meratese riuniti da diversi anni nel coordinamento meratese del volontariato di Protezione civile.

Sette gruppi coinvolti

Formato dai gruppi Intercomunali dell’Unione della Valletta Brianza e del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, dai gruppi comunali di Merate e Verderio, dalle associazioni dei volontari di Protezione Civile di Lomagna e di Osnago (Nucleo Operativo “I Falchi”) e dall’Associazione Volontari Antincendi Boschivi di Olgiate Molgora, il coordinamento si è caratterizzato in questi anni per la promozione di diverse attività di Protezione Civile (dalla previsione alla prevenzione, passando per formazione, esercitazioni ed emergenze) che ogni anno culminano nell’esercitazione “Sinergie”.

Nei giorni scorsi questa attività esercitativa si è perfettamente inserita nel mosaico delle attività dell’esercitazione provinciale di Protezione Civile denominata “Collaboriamo 2019” e organizzata dal Comitato di Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile (CCV) con il supporto della Provincia di Lecco.

Quartier generale all’Area Nava di Olgiate

Per quasi due giorni l’area Nava a Olgiate si è colorata del giallo blu delle divise dei volontari della protezione civile. Un gruppo di volontari si è occupato specificatamente delle attività di segreteria in comunicazione costante con il comando delle operazioni organizzato a Sala al Barro presso il centro polifunzionale emergenze provinciale. Gli altri si sono invece occupati dei tre diversi scenari operativi: il monitoraggio dei corsi d’acqua del reticolo maggiore partendo da Santa Maria Hoè ed arrivando fino a Carnate (percorrendo quindi circa 20 km di torrenti) e l’allestimento di un campo base con quattro tende.

Non solo ma si è tenuto anche un corso di addestramento relativo alle attività di supporto che i volontari di Protezione Civile possono fornire, in caso di interventi legati all’Antincendio Boschivo (AIB) da parte delle squadre specializzate.

Raggiunti molti obiettivi

Oltre alla mappatura dell’intero percorso dei torrenti Molgora, Curone e Lavandaia, l’esercitazione ha perseguito e raggiunto pienamente diversi importanti risultati. Sono stati infatti raccolti, in modo preciso e appropriato, i dati utili agli stessi gruppi per pianificare interventi di messa in sicurezza, oltre che alle amministrazioni locali per individuare e definire appropriati piani di manutenzione e/o di ripristino. L’esercitazione ha inoltre permesso di collaudare e sincronizzare la gestione delle comunicazioni tra la segreteria centrale del CCV ed i vari scenari locali distribuiti sul territorio provinciale e, di riflesso, la gestione delle comunicazioni tra la “nostra” segreteria e le squadre operative dislocate sul territorio. Non solo, ma questi due giorni hanno permesso di rafforzare l’ottima intesa tra i volontari dei diversi gruppi.

Tutte le squadre operative al campo (una decina) e le 16 pattuglie dislocate sul territorio sono state formate volutamente da volontari appartenenti a gruppi differenti con l’obiettivo di migliorare l’intesa e l’efficacia tra le varie persone. “Di fatto, lo scopo finale di creare un unico gruppo coeso e sinergico, nonostante l’appartenenza a più organizzazioni, è stato raggiunto in maniera considerevole” puntualizzano gli organizzatori. Questo clima piacevole e positivo è stato ulteriormente arricchito e valorizzato grazie anche a due pranzi conviviali sempre gestiti dai volontari fornendo un lauto pasto caldo a circa 80 persone distribuite sui due giorni.