Olgiate: al via “Mi racconto”, il progetto di Stefano Panzeri per raccogliere storie

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L’iniziativa è promossa da Comune e biblioteca: appuntamento il 1° e il 15 febbraio in sala civica

“Raccoglierò le storie di chi si vorrà raccontare e le conserveremo su file audio da mettere a disposizione di tutti in biblioteca. Poi, chi vorrà potrà diventare anche un libro umano”

OLGIATE MOLGORA – Si chiama “Mi racconto” ed è un progetto che ha l’ambizione di costruire una biblioteca umana della memoria. A proporlo è Stefano Panzeri, attore e regista meratese, impegnato negli ultimi anni a portare in scena lo spettacolo “Terra matta”, monologo basato sul diario di Vincenzo Rabito.

Grazie alla complicità del Comune e della biblioteca di Olgiate,  Panzeri ha deciso di dare vita a un laboratorio, strutturato in due giorni, per raccogliere storie. L’idea è, tutto sommato, semplice. Basterà presentarsi nella sala civica di viale Sommi Picenardi sabato 1° febbraio e sabato 15 febbraio (dalle 14 alle 16 previa iscrizione in biblioteca al numero 039 9911254) ed avere qualcosa da raccontare.

Stefano Panzeri in “Terra matta”

La storia verrà poi registrata su un supporto audio e darà vita a un capitolo delle memorie di olgiatesi e non. “Il mio compito sarà quello di raccogliere questi racconti e dargli un format in modo da poterli poi registrare su un file audio – puntualizza Panzeri – . Ciascuna storia verrà poi archiviata su un supporto digitale, che potrebbe essere una comunissima chiavetta usb, e riposta su uno scaffale della biblioteca di Olgiate denominato Vita. Da quel momento ciascun racconto potrà essere preso in prestito da chi lo vorrà ascoltare”.

Ogni narratore avrà diritto all’anonimato anche se non è escluso che chi lo vorrà potrà uscire allo scoperto dando così un volto alla voce. “Stiamo pensando di organizzare magari in occasione dell’open day della biblioteca un’iniziativa in cui chi ha raccontato la sua storia potrà diventare anche un libro umano e raccontare dal vivo la sua storia”. Un’occasione unica per dialogare con l’autore di un racconto che magari ha particolarmente colpito e attratto. “E’ un modo per fare circolare delle storie e rimescolare un po’ le carte, cercando di creare un po’ di coesione sociale”.

Panzeri non è nuovo a questo tipo di lavoro. Dallo spettacolo “Terra Matta” è nato infatti il progetto “Oltre Oceano”, destinato a raccogliere le testimonianze e i ricordi degli italiani emigrati in Argentina, Stati Uniti e Australia, nazione dove tra l’altro vive Giovanni, uno dei figli di Vincenzo Rabito. “Nel caso dei racconti di Oltreoceano, il filo conduttore era lo spettacolo Terra Matta. Ora invece saranno le stesse storie a guidarci e a creare una loro storia”.