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Intervista al Dr. Claudio Pelizzari, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica di Clinica San Martino

La vista è uno dei sensi più preziosi, eppure spesso ci accorgiamo della sua importanza solo quando inizia a venire meno. Tra le patologie oculari più diffuse nella popolazione over 60 c’è la degenerazione maculare senile atrofica, una forma di maculopatia che, pur sviluppandosi lentamente, può compromettere in modo significativo la qualità della vita. Ne parliamo con il Dr. Claudio Pelizzari, oculista e responsabile dell’Unità Operativa di Oftalmologia di Clinica San Martino.

Che cos’è la maculopatia atrofica?
“La degenerazione maculare senile atrofica, spesso chiamata anche forma secca della degenerazione maculare legata all’età (AMD secca), è una patologia cronica che colpisce la macula, l’area centrale della retina responsabile della visione nitida e dei dettagli. Con l’avanzare dell’età, si verifica un deterioramento graduale delle cellule retiniche e dei tessuti sottostanti, portando a una perdita progressiva della visione centrale”, spiega il Dr. Pelizzari.

Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?
“I sintomi si sviluppano lentamente e spesso vengono sottovalutati nelle fasi iniziali”, continua il dottore. “I pazienti possono notare una visione sfocata al centro, difficoltà nella lettura, distorsione delle linee rette (che appaiono ondulate o spezzate) o la comparsa di macchie scure nella visione centrale. La visione periferica generalmente rimane intatta.”

Come si diagnostica la degenerazione maculare atrofica?
La diagnosi precoce è fondamentale. Durante la visita oculistica, effettuiamo diversi esami tra cui:

  • OCT (Tomografia a Coerenza Ottica): permette di ottenere immagini ad alta definizione della retina e valutare l’atrofia della macula;
  • Retinografia: utile per documentare l’evoluzione della patologia;
  • Test di Amsler: un semplice ma efficace strumento per rilevare le distorsioni visive;
  • Esami del fondo oculare, fondamentali per osservare direttamente la condizione della retina.

Nuove frontiere terapeutiche e trattamenti disponibili presso Clinica San Martino

“Fino a poco tempo fa, la maculopatia atrofica era considerata una condizione senza possibilità terapeutiche reali, ma oggi le opzioni stanno finalmente cambiando”, afferma il Dr. Pelizzari.

Presso la Clinica San Martino, stiamo introducendo due trattamenti innovativi:

  • Terapia con iontoforesi e luteina:

“Si tratta di una metodica non invasiva che sfrutta una corrente elettrica a bassissima intensità per veicolare direttamente attraverso la cornea luteina, un potente antiossidante naturalmente presente nella retina. La luteina ha un ruolo protettivo nei confronti delle cellule retiniche e, grazie alla iontoforesi, può raggiungere in profondità i tessuti maculari, migliorandone l’ossigenazione e contrastando l’infiammazione.”

  • Fotobiomodulazione:

“È una tecnica basata sull’utilizzo di specifiche lunghezze d’onda luminose (luce rossa, infrarossa e ambra), che stimolano i mitocondri delle cellule retiniche a produrre energia e ridurre lo stress ossidativo. Il risultato? Una maggiore vitalità cellulare e un possibile rallentamento della progressione dell’atrofia. È un trattamento indolore e ben tollerato, che viene effettuato in più sedute.”

A queste terapie disponibili in sede, si aggiungono le novità dalla ricerca internazionale:

Farmaci intravitreali anti-complemento, come il Pegcetacoplan, che puntano a rallentare l’evoluzione dell’atrofia geografica. Studi sperimentali su terapie geniche, cellule staminali e molecole neuroprotettive.

“Siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri pazienti trattamenti all’avanguardia che fino a pochi anni fa sembravano solo ipotesi di laboratorio. Il nostro obiettivo è preservare la qualità visiva il più a lungo possibile, anche nei casi di degenerazione maculare avanzata”, conclude il Dr. Pelizzari.

Non va dimenticato però che per rallentare la progressione della malattia è anche importante:

  • l’adozione di stili di vita sani (alimentazione ricca di antiossidanti, no fumo, controllo della pressione e del colesterolo);
  • l’utilizzo di integratori specifici con vitamine e minerali (formulazioni AREDS);
  • e un monitoraggio regolare per intervenire tempestivamente in caso di evoluzione o complicazioni.”

Il ruolo della prevenzione e del controllo oculistico

È importante per chi ha superato i 55 anni, soprattutto se ha casi in famiglia, a sottoporsi a controlli oculistici periodici. La maculopatia atrofica è silenziosa, ma se individuata precocemente, è possibile adottare strategie efficaci per preservare più a lungo la qualità visiva.

Per informazioni e prenotazioni, è possibile rivolgersi alla Clinica San Martino, visitando il sito ufficiale www.clinicasanmartino.it o chiamando lo 0341 1695111.

Direttore Sanitario Dottor Gaetano Elli iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi della Provincia di Como al n. 4007.