Al Cai Calolzio una serata con Delfino Formenti, l’artista delle falesie

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Delfino Formenti, Pietro Corti e Luigi Valsecchi

Sala gremita per Delfino, chiodatore per passione

Dagli anni ’80 a oggi ha chiodato qualcosa come un migliaio di tiri

CALOLZIOCORTE – Un serata con Delfino Formenti al Cai Calolzio. Sala gremita, venerdì, per un personaggio che, con passione e tanto lavoro, ha contribuito alla diffusione dell’arrampicata nelle nostre zone. A presentarlo è stato l’amico (da oltre 40 anni) Pietro Corti: “Seguendo l’input di Marco Ballerini, Delfino ha cominciato a creare itinerari di arrampicata sportiva sulle nostre montagne. Le pareti hanno cominciato a ‘brillare’ per via di quegli spit messi dall’alto. All’inizio sembrava una cosa per marziani, fu una vera rivoluzione e nessuno avrebbe potuto immaginare che, a distanza di 40 anni, questo fenomeno avrebbe raggiunto dimensioni gigantesche”.

Delfino Formenti

Delfino, con grande passione e una dose di rischio, si è messo in gioco tracciando itinerari sempre nuovi per gli altri. Ha messo la sua esperienza al servizio della passione di tanti. Pietro Corti ha fatto un piccolo calcolo: “Tra tiri chiodati e richiodati siamo vicini al migliaio, ogni tiro sono circa 20 metri, per ogni tiro ci sono 10 fix e i conti sono presto fatti. Poi Delfino ha sempre avuto la particolarità di essere un ‘lupo solitario’ e non ha mai diviso la fatica con nessuno”.

La grande intuizione di Delfino fu quella di creare vie (su cui fa una costante manutenzione) alla portata di tutti contribuendo in modo fondamentale alla diffusione dell’arrampicata sportiva nel nostro territorio dove oggi, appena viene aperto un tiro nuovo, c’è la fila per provarlo.

Delfino Formenti e Pietro Corti

“Ho iniziato nel 1979 con gli scarponi – ha raccontato Delfino Formenti – e con questa proiezione di immagini ho voluto raccontare un po’ la mia evoluzione che mi ha portato prima alla scalata in falesia e poi alla creazione di nuove vie con l’apertura di falesie. E’ una sorta di testimonianza…”.

Giuseppe Rocchi, ex presidente del Cai Calolzio, con Delfino Formenti

In poco meno di un’ora, lasciando parlare le immagini, Delfino è riuscito a raccontarsi facendo capire al folto pubblico cosa c’è dietro a un lavoro strettamente legato all’ambiente e alla sua tutela e manutenzione. Delfino è un artista che per dipingere non usa la tela ma le falesie… e se oggi tanti arrampicatori possono divertirsi sulle nostre montagne è anche grazie alla sua passione disinteressata.

Il Cai Calolzio dedicato a Ercole “Ruchin” Esposito

La bella serata di venerdì è stata anche l’occasione per ritrovarsi in una sede rinnovata. Il Cai Calolzio è una realtà viva che conta qualcosa come 888 soci, come spiega il presidente Luigi Valsecchi: “Da aprile a oggi abbiamo ristrutturato anche la nostra sede: l’ultimo sforzo dopo i lavori che hanno interessato la palestra di arrampicata e il baitello al Passo del Fò”. Ingenti i lavori eseguiti che hanno riguardato soprattutto i soffitti e l’impianto elettrico, mentre è stata data una nuova immagine alla sala centrale con un nuovo camino e la rivisitazione degli spazi.

La palestra di arrampicata del Cai Calolzio

“Il Cai Calolzio conta 888 soci che sono impegnati in molteplici attività e possiede una Scuola di Alpinismo – ha aggiunto Valsecchi -. Corsi di roccia, di sci alpinismo, alpinismo giovanile e, da sei anni, c’è il gruppo di escursionismo ‘Quater pass’ che ha cominciato in sordina ma oggi si ritrova tutte le settimane per le uscite. Tutti gli anni rinnoviamo gli itinerari della nostra palestra di arrampicata che è frequentatissima da giovani e adulti, mentre organizziamo corsi per bambini con istruttori titolati. Infine ci sono le serate, come quella con Delfino, che ci spingono volentieri ad aprire le porte del Cai a tutte le persone”.