Due chiacchiere con Hirayama tra una birra e un panino

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Dopo la serata di giovedì, che lo ha visto protagonista in sala Don Ticozzi davanti a una platea incantata, venerdì, Yuji Hirayama ha fatto una capatina all’Orsa Maggiore in compagnia di Giovanni Pomi (Presidente del Gruppo Gamma), Giuseppe Rocchi (Presidente Cai Calolziocorte), Emanuele Pomi e Lucia Prosino. “ha liberato un tiro di Barry White un 7C+ – spiega Pomi – poi ha fatto Gloria Gaynor sempre un 7c+ dopodichè si è divertito a fare altro…”

“E’ stata una bella giornata – ci ha spiegato Yuji, panino in mano e birra sul tavolo in un break al Vespa Cafè – La cornice era splendida, un po’ come ad Arco di Trento con le montagne a picco sul lago… panorami tipici Italiani”.

E di Lecco che ne pensi? “E’ una città che mi affascina perchè trasuda di tradizione e storia legate a doppio filo alla montagna. E’ emozionante essere qui, nella città di Riccardo Cassin“. Poi inverte i ruoli e chiede: “Ma, Lecco sarebbe stata la stessa senza il mitico Cassin?”.

Azzardiamo un paragone tra calcio e alpinismo, Maradona e Cassin, Hirayama sorride alza il pollice, condivide l’improbabile paragone. Poi gli “giriamo la frittata”: “Tokyo sarebbe la stessa senza Yuji?”. Lui ci guarda, stringe la testa tra le spalle e ondeggia la mano, come per dire “Così, così”, poi sorride e addenta il suo panino.

“E’ da un paio di giorni che chiede in continuazione di Cassin – spiega Lucia – è affascinato e incuriosito della sua storia e da tutto ciò che lo riguarda. Chiede, domanda, vuole sapere”.

Ci congediamo dal due volte campione del mondo con una stretta di mano, non troppo stretta, visto le ‘manine’ che si ritrova e con il grande sorriso che lo contradistingue.