Alpinismo. Simone Moro presenta Alex Txikon, a Lecco una meraviglia di serata

Tempo di lettura: 3 minuti
Luca Calvi, Virginio Brivio, Alex Txikon, Simone Moro, Sergio Longoni, Robi Chiappa

L’alpinista basco ha raccontato una montagna “umana”

“Se siamo ossessionati dalla cima si perde l’essenza dell’alpinismo”

LECCO – “Una meraviglia di serata” così l’ha definita qualcuno all’uscita dalla sala e ci è sembrata l’espressione più azzeccata. Immaginatevi Alex Txikon e Simone Moro sullo stesso palco: è successo ieri sera, mercoledì, a Lecco grazie al Gruppo alpinistico lecchese Gamma che ha organizzato lo straordinario rendez-vous.

Definirla serata alpinistica è riduttivo. L’alpinista basco non si è risparmiato, si è raccontato al numeroso pubblico trasformando l’incontro in una chiacchierata amichevole, è stato un po’ come ritrovare un vecchio amico. Sul grande schermo immagini e frammenti video del suo tentativo invernale al K2, ma la performance alpinistica è passata subito in secondo piano. Alex ha raccontato tutt’altro: avventura, cultura, storia, amicizia, rispetto dell’ambiente e delle altre persone…

Alex Txikon e Simone Moro

“La montagna è il posto dove mi sento libero, la montagna è tutto – ha detto -. Mi piace fare serate e parlare con chi la montagna la gusta. Ai giovani che ho incontrato oggi dico che sono fortunati a vivere in un posto come questo”.

Alex ha parlato degli igloo costruiti al campo base, della stazione meteo, degli incontri (belli e brutti) fatti durante i tre mesi di spedizione: “La cosa importante di una spedizione non è la cima, ma il cammino che fai per arrivarci. Se siamo ossessionati dalla cima si perde l’essenza dell’alpinismo. Il problema non è se conquisto la vetta, la cosa bella è il percorso che si compie”.

A introdurre Alex Txikon è stato niente poco di meno che l’alpinista Simone Moro: “Ci lega una amicizia vera nata all’inizio degli anni 2000 – ha detto Moro -. Alex è un alpinista completo che è capace di ‘guardarsi in giro’. Sono contento di essere qui, questa sera, a presentare un amico”.

Un momento particolarmente emozionante è stato il racconto del tentativo di soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard al Nanga Parbat: “Ho pensato solamente di essere al loro posto e sono partito. Abbiamo fatto solo ciò che andava fatto – ha detto indicando un’immagine con il punto dove sono stati ritrovati i corpi dei due alpinisti -. Andare là sotto ci ha permesso di dare una certezza a due famiglie che, nonostante tutto, continuavano a sperare”.

L’interprete Luca Calvi tra i due grandi alpinisti

Una serata dalle emozione forti: immagini e video questa volta non c’entrano, ma a impressionare è stato il carisma di un alpinista che non ha avuto paura di mettersi a nudo: “Dobbiamo arrampicare per noi stessi e non per qualcosa di non ben definito che, alla fine, permette alla montagna di vincere. Abbiamo imparato molto da questo K2: vivere l’esperienza e non morire per essa”.