Dpcm. No alle camminate in montagna, posizione unitaria dei sindaci (ma il trekking sì…)

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Sport e attività motoria, ecco le indicazioni dei sindaci lecchesi

Sì l’attività sportiva all’interno del proprio comune, camminate in montagna escluse. Poi la correzione, sì il trekking

LECCO – Una lettera unitaria che in questi minuti sarà pubblicata da tutti i sindaci lecchesi e rivolta ai propri cittadini per chiarire, una volta per tutte, i dubbi sulle attività consentite o meno dalle nuove norme introdotte dal Dpcm per la ‘zona rossa’ dove è collocata al momento la Lombardia e quindi anche la provincia di Lecco.

Il messaggio riguarda in particolare l’attività sportiva e quella motoria, aprendo alla possibilità di praticare sport anche lontano da casa purché all’interno del proprio comune mentre per la semplice attività motoria bisognerà restare in prossimità delle proprie abitazioni. Le camminate in montagna, spiegano i sindaci, ricadono nell’attività motoria e quindi non sono consentite.

Il CAI nazionale aveva inviato una nota nella quale si apriva alla possibilità di effettuare trekking sui monti, da soli e all’interno del proprio comune (leggi qui).  VEDI SOTTO L’AGGIORNAMENTO

“Il sacrificio di queste due settimane potrebbe venire ripagato con il passaggio in zona arancione o meglio ancora in zona gialla permettendoci così di tornare alla nostra vita normale ma soprattutto al grandissimo risultato di essere tutti in salute – scrivono i sindaci – Quindici giorni di sacrifici per vivere una vita di liberta’ e salute sono troppi? Siamo assolutamente certi della vostra comprensione e del vostro senso di responsabilità”.

Ecco quindi le linee guida dei sindaci, per sport e attività motoria, in entrambi i casi effettuabile solo all’interno del proprio comune:

“L’attività motoria, intendendosi per tale attività, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la camminata e/o passeggiata, può essere svolta esclusivamente nei pressi o meglio nelle vicinanze della propria abitazione (ricordiamo che nel primo lockdown era stato precisato che per vicinanza o pressi dell’abitazione si intendevano 200 metri). Ad oggi non è stata specificata la distanza ma è fortemente raccomandato attenersi a tale distanza.

L’attività sportiva, intendendosi per tale attività, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la corsa, l’uso della bicicletta, può essere svolta anche lontano dalla propria abitazione ma comunque entro e non oltre i limiti del proprio Comune di residenza.

Tutte queste attività consentite debbono essere svolte esclusivamente in forma individuale.
La passeggiata in montagna è vietata non rientrando in nessuna di queste condizioni”.


L’AGGIORNAMENTO

Così era nella nota originale dei sindaci che in seguito è stata modificata annoverando anche il trekking tra le attività consentite. Un cambio repentino nel messaggio dei primi cittadini che è andata ad alimentare la confusione (che era già decisamente sufficiente) sul tema. Quindi, camminate in montagna non sarebbero consentite, salvo che si svolgano come ‘trekking’ quindi con attrezzatura e abbigliamento adatto, in forma individuale e all’interno del proprio comune.