Gli studenti del Don Gnocchi di Carate danno voce agli “Eroi di montagna”

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Applausi a scena aperta per lo spettacolo teatrale presentato nell’ambito di Monti Sorgenti

Comici, Gervasutti, Castiglioni, Cassin, Bonatti… “La vita vissuta è quella conquistata”

LECCO – Applausi a scena aperta per gli studenti dell’istituto scolastico Don Carlo Gnocchi di Carate Brianza che, ieri sera, avrebbero sicuramente meritato una cornice di pubblico maggiore. Nonostante ciò il centinaio di persone presenti in sala Ticozzi hanno fatto sentire tutto il loro calore per uno spettacolo teatrale nuovo e fresco, ma allo stesso tempo molto intenso e ricco di significati.

Una graditissima sorpresa (è già la terza dopo la mostra Montagne di Lombardia e la performance teatrale su Shackleton) segno dello sforzo organizzativo compiuto anche per questa 11^ edizione dal gruppo di lavoro coordinato da Emilio Aldeghi e che vede coinvolto in primis il Cai Lecco supportato da Fondazione Cassin e Gruppo Ragni.

“La vita vissuta è quella conquistata”, questo il messaggio lanciato con forza dai ragazzi che sono saliti sul palco regalando oltre un’ora di emozioni legate alla storia della montagna e ai grandi alpinisti del passato. Attraverso una narrazione che alterna scene più solenni, a momenti più leggeri di vita quotidiana, la regia di Andrea Carabelli è riuscita a mettere in scena uno spaccato dell’epoca cogliendo l’aura epica di questi “Eroi di montagna” (questo è anche il titolo dello spettacolo), ma anche il volto più umano e le fragilità.

Con un magistrale lavoro di sartoria sui diari dei grandi alpinisti, gli studenti del Don Carlo Gnocchi di Carate Brianza hanno dato voce a Emilio Comici, Giusto Gervasutti, Ettore Castiglioni, Riccardo Cassin, Walter Bonatti. “Li hanno definiti gli ultimi eroi della storia d’Italia. A noi piace considerarli uomini che hanno vissuto la vita in pienezza: con impeto e in contemplazione. Noi siamo pronti a farne rivivere le gesta”. Quello che abbiamo visto in sala Ticozzi è uno spettacolo che, con leggerezza ma anche tanto coraggio, ha affrontato (senza dare giudizi) pure questioni controverse dell’alpinismo, dibattute da centinaia di anni, a partire dall’utilità del rischio. E poi, non da ultimo, è stato bellissimo vedere i volti di questi giovani ridare attualità a temi che potrebbero apparire distanti anni luce da loro. Bravi!

“Sono contentissimo di essere qui e di presentare questo lavoro che è l’esito finale di un percorso che ha un’origine lontana – ha detto il regista Andrea Carabelli -. Tutto è cominciato dai diari di questi grandi scalatori che non raccontano solo l’impresa, ma l’esperienza umana che c’è dietro. La cosa più bella che vedrete stasera è la voce di questi ragazzi raccontare di imprese, di fatica e di ideali, cose che non mancano nemmeno ai nostro giovani. Tutte le parole che sentirete sono parole, pensieri, frasi, citazioni che hanno scritto questi alpinisti e si capisce che dentro c’è l’esperienza di cosa sia la vita. Da questo lavoro sono nati tanti sviluppi, uno è proprio quello di portarlo a Lecco perché questa città è davvero una meta particolare dove la montagna si concepisce in modo unico. Per me, per noi, è un grande onore essere qui stasera”.

Andrea Carabelli

Prima dell’inizio della serata il saluto del coordinatore della rassegna Monti Sorgenti Emilio Aldeghi e dell’assessore del comune di Lecco Giovanni Cattaneo. “Quest’anno la rassegna Monti Sorgenti è stata inserita nel contenitore Lecco Ama la Montagna, un calendario che accompagnerà la città da marzo a dicembre con tanti eventi – ha detto Cattaneo -. Stasera voglio però ringraziare gli organizzatori di questo festival e chi lo sostiene perché ci danno la possibilità di intercettare la bellezza delle nostre montagne e del nostro territorio (che spesso vengono date per scontate) con tanti linguaggi diversi. Tutti gli anni, in maniera vulcanica, veniamo sorpresi dal programma di Monti Sorgenti e questo uso di linguaggi diversi credo sia la chiave che possa aiutarci a trasmettere ai giovani l’importanza di un’attenzione all’ambiente e alle storie degli uomini che in questo ambiente si sono messi alla prova e sono cresciuti come persone”.

Giovanni Cattaneo e Emilio Aldeghi

Street Art a Camposecco

La rassegna Monti Sorgenti non si ferma: domenica 8 maggio al Rifugio Camposecco sopra il rione di Maggianico cinque artisti di street art daranno il via libera alla loro creatività e inventiva lasciandosi trascinare da un ambiente naturale coinvolgente: protagonisti D.Mace – Diego Finassi – Tommy Sper – Teradrop – Canicola. Il pubblico potrà ammirarli mentre sono all’opera.

GUARDA LA PRESENTAZIONE DELL’EVENTO STREET ART

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