All’Officina Badoni, mercoledì sera, presentato il piano d’azione studiato nell’ambito del progetto Interreg
“Uno strumento flessibile che raccoglie dati storici, criticità, potenzialità e le prime idee”
LECCO – “Piani d’Erna. Quale futuro?” Questa la domanda che ha fatto da perno all’incontro pubblico che si è svolto nella serata di ieri, mercoledì, all’Officina Badoni di Lecco. Un incontro partecipato durante il quale è stato presentato il Piano d’Azione per i Piani d’Erna nell’ambito del Progetto BeyondSnow – Oltre la neve.
Il progetto, della durata di 3 anni e inserito nel programma di finanziamento Interreg Spazio Alpino, si pone come obiettivo l’elaborazione di nuovi percorsi e processi di sviluppo sostenibili che, nonostante la sempre più critica mancanza di neve, permettano alle comunità e alle destinazioni turistiche alpine invernali a media e bassa quota di adattarsi alle condizioni ambientali, economiche, sociali e culturali determinate dal cambiamento climatico e, al contempo, di mantenere e aumentare la loro attrattività per residenti e turisti.

I Piani d’Erna sono stati scelti, insieme ad altre dieci località, come località pilota. Gli obiettivi del progetto sono chiari: un turismo attraente tutto l’anno, una regione turistica invernale sostenibile, una mobilità sostenibile e il mantenimento del paesaggio rurale. Nella serata di ieri è stata presentata una mappa di vulnerabilità dell’area, punto di partenza per l’adozione delle decisioni da adottare in futuro.
Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia, ha aperto la serata: “Stasera vedremo uno strumento che raccoglie dati storici, criticità, potenzialità e le prime idee. Non si tratta di un documento scolpito nella pietra, ma è flessibile, non vincolante e ha visto la partecipazione di tutti i cittadini che hanno deciso di mettersi in gioco per la valorizzazione dell’area”. Simona Colombo, coordinatrice del progetto, ha sottolineato le sinergie che si sono create durante il percorso per la creazione del Piano d’Azione. Francesco Pastorelli, direttore di Cipra Italia, ha illustrato nel concreto il percorso che è partito dall’analisi dei punti di forza, di debolezza, delle opportunità e delle minacce per poi pensare a delle misure chiave di intervento.

Piano d’Azione che è stato illustrato da Paolo Colombo, studioso appassionato del nostro territorio, nonché presidente dell’associazione Officina Gerenzone e vicepresidente del Cai Lecco. Il documento ruota attorno a quattro punti cardine: accessibilità, accoglienza, attrattività e agricoltura/paesaggio. Per ognuno di questi temi è stata fatta in primis una ricerca approfondita per poi pensare a possibili sviluppi e azioni.

Tanti gli interventi da parte del pubblico che, in alcuni casi, hanno mostrato preoccupazione per un rapporto che spesso vede un turismo mori e fuggi che si limita a sfruttare l’ambiente. Fatta salva la bontà del lavoro svolto che ha portato alla redazione di un documento che raccoglie una serie importantissima di dati per offrire un punto di partenza, la domanda è stata: come è possibile e con quali risorse si può mettere a terra ciò che per ora è scritto sulla carta?
Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, pur condividendo il lavoro svolto, è stato molto netto: “E’ giusto dire che ci troviamo davanti a una collezione di idee e non progetti. La differenza? Le idee sono gratis… Arrivati a un certo punto bisogna parlare di numeri per capire in che direzione si vuole andare perché i progetti, sia per il pubblico che per il privato, devono essere sostenibili. Una volta che le idee sono sul tavolo, è necessario ragionare su quantità e soldi. Quante persone vogliamo portare in Erna? Quante mucche servono per salvare i pascoli? Quanto bisogna investire per creare un albergo diffuso? Quali servizi servono e quanto costano? Quello di stasera è sicuramente un contributo utile ma non completo perché manca un masterplan economico. Siamo d’accordo che per riqualificare questo pezzo di città serve un accesso ai servizi che sia intelligente, controllato e responsabile. E’ anche vero che non si può restare immobili perché altrimenti nel giro di pochi anni va tutto in malora. L’amministrazione, che sta investendo sui Piani d’Erna, è nel solco della visione che avete presentato stasera, ma dobbiamo ragionare con pazienza e rispetto per trovare un punto di equilibrio e un set di investimenti”.

Durante la serata, ovviamente, si è parlato anche della pista agro-silvo-pastorale per collegare Erna alla Val Boazzo, il sindaco Gattinoni ha ribadito che si tratta di una pista di servizio: “Voglio essere molto chiaro su questo punto: nessuno dei residenti di Erna si sogni di vantare alcun tipo di diritto sull’utilizzo di una pista che nasce con scopi ben precisi che ormai tutti ben conosciamo. Credo anche che eventuali permessi per salire vadano fatti pagare in maniera salata. Questa è la linea della nostra amministrazione”.
Il progetto Progetto BeyondSnow e la serata di ieri aggiungono un nuovo tassello a una discussione sui Piani d’Erna che va avanti da decine di anni.