“L’è düra” anche per il camoscio, accovacciato sul sentiero del San Martino

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Oggi pomeriggio, martedì, incontro ravvicinato insolito tra un escursionista e un camoscio

Allertato il nucleo faunistico della Polizia Provinciale di Lecco

LECCO – Un incontro ravvicinato decisamente singolare tra un camoscio e un escursionista lecchese di ritorno dal San Martino, non fosse altro per la modalità e il punto preciso in cui è avvenuto.

L’escursionista, stava procedendo lungo il tradizionale sentiero che dalla cappelletta porta verso il rione di Rancio quando, in prossimità dell’ormai celebre scritta rossa “L’è düra”, ha visto accovacciato un camoscio.

“D’acchito mi sono fermato e ho rallentato il passo. Pensavo non mi avesse visto. Ero pronto a vederlo scappare come sono soliti fare, danzando tra le rocce per guadagnare un posto sicuro lontano dalle insidie. E invece nulla, è rimasto lì, fermo, immobile. Faceva tenerezza. Non so dire con esattezza il motivo. Forse era ferito, magari affamato, ma dall’aspetto e da come si comportava è probabile che fosse un esemplare anziano giunto ormai alla fine dei suoi giorni”.

L’escursionista a quel punto ha chiamato il nucleo faunistico della Polizia Provinciale di Lecco, dando tutte le informazioni necessarie per raggiungerlo e constatarne le condizioni.

“In quasi quarant’anni che frequento il San Martino di camosci ne ho visti, ma sempre a distanza. Sinora non era mai capitato di fare un incontro così ravvicinato. Speriamo sia solo un po’ ammalorato e che lo si possa rivedere presto correre sulle rocce tra San Martino e Medale”.