Lettera. Cavi metallici usurati e rotti, situazione pericolosa in Grigna

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore preoccupato per le condizioni dei cavi metallici presenti lungo alcuni sentieri della Grigna. Nella lettera si mettono in luce una serie di problematiche potenzialmente molto pericolose per arrivare a  una riflessione finale: “non sarebbe meglio tornare alla ‘vecchia’ catena?”

“Ancora solita situazione in Grigna: cavi tranciati da usura. E’ una situazione pericolosa: come i lampioni che non funzionano, prima o poi qualcuno si fa male… se già non è successo. Il problema non è tanto il cavo rotto (chi passa di lì sta attento e ne fa a meno oppure torna indietro), il pericolo potenzialmente maggiore è proprio dove il cavo è presente. Infatti, essendo ricoperto dalla guaina nera, non è possibile vedere quando il metallo del cavo si ossida e si deteriora fino a tranciarsi. Quindi la gente lo utilizza con il rischio che ‘salti’. Il problema, poi, è che in tantissimi ci si assicurano anche con il kit da ferrata. Gli ultimi interventi di manutenzione erano stati fatti utilizzando catene e maglie rapide, oltretutto la catena garantisce più presa soprattutto quando c’è bagnato o quando si indossano i guanti a causa del freddo. Con l’utilizzo di catene anche la manutenzione è più immediata (in caso di rottura di una maglia si può riparare facilmente il danno con utilizzo di apposita maglia rapida). I cavi inguainati erano stati preferiti poiché si diceva che il cavo è in grado di tagliare il carico di neve e ghiaccio che in inverno potrebbe insistere sul cavo stesso, ma la storia di questi anni lo smentisce: le catene che non erano state sostituite con cavo hanno richiesto minima manutenzione, mentre i cavi hanno richiesto interventi costanti di manutenzione o sostituzione e, proprio per questo, spesso si trovano rotti o in cattive condizioni… almeno finché non viene finanziato l’intervento di riparazione”.
Lettera firmata