Montagna. Nel cuore della Grignetta spunta lo “Spigolo dei nonni”

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Tommaso Garota e Stefano Meles

Tommaso Garota e Stefano Meles aprono una nuova via in Grignetta

Un’avventura su una torre poco conosciuta, La Civetta, stretta tra Piramide Casati e Torrione Palma

LECCO – “Non chiamatela impresa, piuttosto è stata un’avventura…”. Così Tommaso Garota e Stefano Meles hanno definito l’apertura della loro nuova via in Grignetta.

Un’avventura su una torre poco conosciuta, La Civetta, stretta tra due speroni molto più noti come la Piramide Casati e il Torrione Palma. Oltre alla via Normale, esisteva solo un altro itinerario, quasi dimenticato, aperto nel 1934 da Guido Facchetti e Piero Barenghi.

E proprio lì, lontano dai riflettori, hanno deciso di mettere le mani i due scalatori lecchesi. Stefano Meles, classe 1987, fa parte del Gruppo Alpinistico Gamma, Tommaso Garota, classe 1998, per ora non è ancora ufficialmente un Gamma ma frequenta il gruppo.

“L’idea è totalmente di Tommaso – racconta Stefano – grazie alla sua curiosità e al suo spirito esplorativo ha trovato questa nuova linea e mi ha chiesto se avevo voglia di andare con lui ad aprirla. Non me lo sono lasciato ripetere…”.

“Spigolo dei nonni”, questo il nome della salita: quattro tiri, 120 metri, V+, aperti in una manciata di ore. Non sarà una impresa, ma di sicuro è un bell’esempio di come ci si possa ancora divertire a due passi da casa in mezzo ad altre pareti piene di vie… è la conferma che c’è ancora spazio per la fantasia.

Fantasia anche nelle modalità di apertura visto che i due arrampicatori hanno in parte utilizzato chiodi artigianali. “Alcuni chiodi ce li siamo ‘fatti in casa’ per aggiungere alla nostra avventura un po’ di divertimento in più. E’ il bello di arrampicare con Tommaso…” dice Stefano.

Le soste sono già riattrezzate a fix e, a quanto pare, la via ha già i primi ripetitori: si tratta di Riccardo Gallo e Paolo Piazza, due ragazzi che proprio l’anno scorso hanno partecipato al corso roccia dei Gamma.

Fantasia al potere per una salita che parla di un ambiente alpinistico vivo dove i giovani sono protagonisti. Non sarà una impresa, ma è bello sapere che c’è qualcuno capace di trovare ancora spazi bianchi sui quali disegnare qualcosa di nuovo. Chapeau!