Montagna. Sulle orme di Cassin: tre Gamma sul Cimone della Bagozza

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Voglia di scalare e divertirsi. Una foto di vetta particolare con la cordata (casualmente con piumini verde, giallo e rosso) in formazione semaforo
Voglia di scalare e divertirsi. Una foto di vetta particolare con la cordata (casualmente con piumini verde, giallo e rosso) in formazione semaforo

Una bella avventura per Samuele Cargasacchi, Stefano Meles e Stefano Tagliaferri

Nessun exploit ma solo voglia di scalare e stare insieme: “Per tutti e tre era la prima esperienza su una Nord d’inverno”

LECCO – Tre alpinisti del Gruppo Gamma, domenica scorsa, hanno ripetuto una storica via del grande Riccardo Cassin in invernale. I protagonisti hanno subito sottolineato che non si tratta di una impresa clamorosa, ma nonostante tutto è stata una bellissima avventura. Samuele Cargasacchi, Stefano Meles e Stefano Tagliaferri (quest’ultimo entrato nel gruppo solo pochi mesi fa) sono andati a cercarsi una bella via storica.

“In questo periodo dell’anno è inevitabile parlare di invernali e qualcuno ha tirato fuori la via Cassin al Cimone della Bagozza (2.409 metri), nella zona di Schilpario. Tutti e tre eravamo alla prima esperienza in fatto di scalate su una Nord d’inverno ed essendo alla nostra portata abbiamo deciso di provarci – racconta Cargasacchi -. Devo dire che è stato bello ripercorrere le tracce di Cassin su questa via classica, ci siamo divertiti. Salendo non si può non pensare alla logica che ha seguito, alla ricerca dei diedri e dei punti più deboli dove passare, tenendo sempre a mente che è stata aperta negli Anni ’30”.

Stiamo parlando di una via aperta sullo spigolo Nord nel luglio 1934 con Aldo Frattini e Rodolfo Varallo (400m VI+). L’ingresso di un bel gruppetto di giovani lo scorso ottobre, ha portato nei Gamma una ventata di freschezza che si traduce in un rinnovato entusiasmo: “Nel gruppo c’è voglia di montagna vera e alpinismo tradizionale (solo pochi giorni fa una cordata Gamma-AsenPark è andata a ripetere lo spigolo Nord del Badile). La Cassin al Cimone della Bagozza fa parte di quelle salite un po’ in controtendenza rispetto alle arrampicate più gettonate, sportive o comunque con tutte le ‘comodità’ possibili”.

“Di certo è una bella via che ci ha regalato un assaggio di inverno. Non essendo lunghissima (13 tiri) siamo saliti in giornata. Abbiamo trovato neve per arrivare all’attacco e qualche sosta coperta dalla neve – ha continuato Cargasacchi -. Essendo a Nord non è mancato il freddo, diciamo solo che gli ultimi due tiri al sole ce li siamo davvero goduti”.

Una invernale in un luogo suggestivo su una torre che anche esteticamente ha un suo fascino. Non stiamo parlando di un exploit, ma è l’ennesima dimostrazione che ci si può divertire e vivere una avventura anche a due passi da casa, in fondo questo è sempre stato il motore dell’alpinismo: “La cosa che ci unisce? Oltre alla voglia di scalare, è la voglia di divertirsi e questo è certamente un valoro aggiunto”.