Monti Sorgenti. Il “Polo della Montagna” è realtà, l’alpinismo mostra il suo tesoro

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Inaugurato nell’ambito di Monti Sorgenti il nuovo spazio espositivo con i cimeli dell’alpinismo

“Il ‘Polo della Montagna’ mostra solo una parte del materiale a disposizione, l’intento è quello di migliorare ancora”

LECCO – Il “Polo della Montagna” prende vita. E’ stata inaugurata giovedì, nell’ambito della rassegna Monti Sorgenti, una nuovissima sala espositiva accanto all’Osservatorio Alpinistico Lecchese, al terzo piano di Palazzo delle Paure.

Emilio Aldeghi

“In questi giorni i volontari del Cai Lecco si sono dati da fare per presentare alla città un qualcosa di più organico e moderno rispetto al museo allestito nella torre Viscontea – ha detto Emilio Aldeghi, coordinatore della rassegna -. Abbiamo fato uno sforzo per riuscire ad esporre una parte del materiale che abbiamo a disposizione ma l’intento è quello di migliorare continuamente questo spazio”.

Il progetto del Museo della Montagna, così era stato chiamato in origine, arriva da molto lontano: “L’idea di custodire in uno spazio museale la parte di storia lecchese che si collega all’alpinismo nasce nel 1991 da Pino Comi, membro dei Ragni – ha spiegato Adriana Baruffini -. Scomparso nel 1992 ha lasciato in eredità al Cai Lecco questa sua idea”.

Nel giro di pochi anni si sono moltiplicate le donazioni di materiale da parte degli alpinisti che, in un primo momento, hanno trovato spazio nella vecchia sede del Cai in via Roma e poi nella Torre Viscontea.

Il “Polo della Montagna” mette sotto i riflettori, letteralmente, pezzi pregiatissimi della storia dell’alpinismo non solo lecchese. In uno spazio moderno che si sviluppa in continuità con l’Osservatorio Alpinistico è bello andare alla scoperta di vere e proprie “chicche”. Il materiale è davvero tanto e, per gli appassionati di montagna, potrebbe diventare una vera e propria Mecca.

Uno spazio museale, hanno detto gli organizzatori, destino ad arricchirsi e cambiare nel tempo: “Con l’apertura di questa nuova sala andiamo si va a comporre un vero e proprio hub della montagna destinato a modificarsi nel tempo e comunque frutto di una lavoro in sinergia” ha detto l’assessore Simona Piazza.

Durante l’inaugurazione un grazie è stato rivolto anche a Giuseppe Ferrario, una figura determinante nella costituzione di un museo della montagna. All’inaugurazione ha partecipato anche Alessandro Giorgetta, direttore editoriale di tutte le pubblicazioni del Cai, che ha presentato il suo ultimo libro “GIV – La montagna lucente” sulla spedizione del 1958 con le fotografie di Fosco Maraini.

Per quanto riguarda il Polo della Montagna che dire? Nonostante lo spazio sia contenuto varcata la soglia ci si trova catapultati in un mondo sospeso tra diverse epoche. Dopo uno sguardo d’insieme veramente ad effetto è bello perdersi (letteralmente) andando alla caccia di frammenti di storia…