Palestra di arrampicata: nuovo step nella “scalata” dei Ragni per l’ampliamento

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A rischio il finanziamento da 1,5 milioni, ma nelle ultime ore la conferma di un contributo da 200 mila euro

“Con questi spazi siamo al limite. Crediamo nel valore dell’arrampicata altrimenti non avremmo già investito 75 mila euro”

LECCO – Alla fine qualcosa sembra muoversi. I Ragni della Grignetta hanno già investito circa 75mila euro nella progettazione dell’ampliamento della palestra di arrampicata di via Carlo Mauri, credono fortemente nello sviluppo del movimento dell’arrampicata sportiva a Lecco (i numeri e i risultati sono sotto gli occhi di tutti), ma senza l’ampliamento della struttura che gestiscono (di proprietà della Comunità Montana Lario Orientale Val San Martino a cui subentrerà il Comune di Lecco) non si può andare da nessuna parte.

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Luca Passini e l’architetto Emanuele Tanzi

“Anche Lecco sta vivendo la crescita esponenziale dell’arrampicata sportiva e gli spazi sono diventati decisamente stretti: la richiesta è aumentata notevolmente e non riusciamo a soddisfarla – ha raccontato Luca Passini, presidente dell’Asd Ragni -. Gli spazi non bastano più e riusciamo a svolgere pochissime attività contemporaneamente”.

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Davanti la parte rossa è il nuovo volume che andrà a integrarsi alla struttura esistente. Dietro la struttura alta per la specialità Speed

La palestra è aperta tutti i giorni dal mattino fino alle 23. La squadra agonistica (che tra l’altro sta facendo registrare risultati importantissimi a livello nazionale e internazionale e ha in Beatrice Colli l’atleta simbolo) è solo una piccola fetta dell’attività svolta: ci sono le scuole, i progetti con persone diversamente abili e associazioni, corsi per bambini, ragazzi e adulti, e poi c’è l’utenza che paga il biglietto d’ingresso per allenarsi.

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In primo piano la struttura trasparente alta 18 metri per la specialità Speed

“Tenere separate tutte queste attività non è semplice, tanto che oggi siamo arrivati ad avere una lista d’attesa di mesi pur di provare a dare una risposta a tutti – continua Passini -. Ad aprile 2020 perciò siamo partiti col progetto di un ampliamento dopo aver chiesto l’assenso della Comunità Montana, proprietaria, e del comune di Lecco, che nel 2032 diventerà proprietario per un diritto di superficie. Nel giro di un paio di mesi abbiamo portato il progetto con il primo studio di fattibilità, abbiamo cercato di accelerare i tempi proprio perché c’è un reale bisogno di spazio. A marzo 2021 la conferenza dei servizi in comune ha dato esito positivo e ci ha indicato di fare un passaggio al Coni di Roma per avere anche la sua approvazione (inter, quest’ultimo, che ha richiesto diversi mesi e si è concluso nell’agosto 2022). A novembre 2021 abbiamo poi aggiornato il progetto con tutte le indicazioni di Ats”.

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Parallelamente il gruppo ha portato avanti il percorso per la ricerca dei finanziamenti: “Noi abbiamo già messo i 75mila euro iniziali per consentire la progettazione, ma il quadro economico finale è di 2.200.000 euro (il costo di fabbricazione della struttura è circa 1.200.000 euro, mentre le strutture di arrampicata interne costano circa 300.000 euro, il resto sono spese tecniche, ammortamenti e imprevisti che il quadro economico deve tenere in considerazione). Abbiamo iniziato l’interlocuzione con diversi enti e soggetti per reperire le risorse e, a novembre 2021, è arrivato un primo finanziamento, frutto di un accordo tra Regione Lombardia e Ministero, di 1,5 milioni a cui, purtroppo, è seguita una fase di stallo”.

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Il rischio è quello di perdere il consistente finanziamento e non riuscire a partire con i lavori: “In questi mesi abbiamo sollecitato tutti coloro che ci avevano detto di poterci dare una mano, ma ora serviva un passo concreto che è arrivato venerdì grazie a Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria del Lecchese: ci hanno assicurato che nel giro di breve tempo sarà possibile trasferire 200.000 euro al Fondo Lecco Ama la Montagna creato proprio per sostenere questo genere di iniziative. A queste risorse si dovrebbero aggiungere anche 100.000 euro dal comune di Lecco frutto di una variazione di bilancio. Aspettiamo risposte anche da altri soggetti interpellati che stanno prendendo in considerazione la possibilità di aiutarci con un contributo”.

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Il presidente dell’Asd Ragni Luca Passini

I Ragni sono partiti con una decina di bambini e 20 metri quadri di parete di arrampicata, oggi ci sono 500 bambini e 400 metri di parete, con altri 300 bambini in lista di attesa che non riusciranno ad arrampicare quest’anno: “Oggi siamo al limite, ma dopo l’ampliamento anche se ci saranno un migliaio di bambini tutti potranno arrampicare. Riusciremo anche ad ampliare i progetti con disabili, associazioni, scuole… sono tutte attività che hanno bisogno di spazi, ma noi ci crediamo fortemente. Proprio per questo motivo abbiamo investito di tasca nostra e, anche all’interno di una convenzione di gestione che in futuro dovrà essere rivalutata, i Ragni hanno sicuramente un ruolo cruciale nello sviluppo di questa palestra”.

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L’architetto Emanuele Tanzi che ha realizzato il progetto di ampliamento

Una situazione, quindi, che si spera possa portare al più presto alla progettazione esecutiva e all’avvio dei lavori. Dal punto di vista tecnico, il progetto realizzato dall’architetto Emanuele Tanzi, va a integrare e implementare l’edificio esistente: “La struttura esistente, per quanto significativa dal punto di vista architettonico, è poco sfruttabile per l’arrampicata sportiva per una questione di altezze – ha detto l’architetto -. Poi è messa in diagonale in un lotto rettangolare perciò non è semplice andare ad ampliarla. Si è cercato di inserire il nuovo progetto nella struttura esistente andando a valorizzare le parti utili: l’idea è quella di svuotare completamente la parte centrale dei servizi e spostarli in un nuovo volume basso che gira attorno alla parte anteriore dell’edificio dove troveranno spazio bar, spogliatoi e locali di servizio”.

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“Quando la palestra è stata realizzata (il progetto è di fine Anni ’90) non erano ancora state codificate le discipline dell’arrampicata (Lead, Boulder e Speed) perciò non c’è l’altezza necessaria per una struttura Speed (ricordiamo che Beatrice Colli è campionessa del mondo della disciplina e non ha una struttura per allenarsi, ndr). Una delle sfide era andare a inserire un volume che potesse contenere la struttura Speed (alta 15 metri), perciò il progetto prevede la realizzazione di una parte vetrata alta circa 18 metri. La scelta è stata quella di andare a integrarsi alla struttura esistente senza demolirla, adattando quindi il progetto ai diversi vincoli già esistenti. Il progetto consentirà anche di raddoppiare lo spazio Boulder. Nella parte retrostante della struttura, infine, si è pensato di rinforzare il muro esistente rendendolo antisismico per poi costruire una parete esterna per l’utilizzo estivo. Anche dal punto di vista impiantistico abbiamo deciso di ricoprire la parte nuova con pannelli fotovoltaici, la parte di riscaldamento per il 50% del fabbisogno verrà garantita dalle pompe di calore. I lavori saranno suddivisi in tre lotti, il che consentirà di non chiudere mai la palestra al pubblico adottando ovviamente tutti gli accorgimenti del caso. A livello di tempistiche i lavori dovrebbero durare circa un anno e mezzo a cui si aggiungono sei mesi per progetto esecutivo“.

Il rendering che mostra come i nuovi volumi abbracciano la vecchia struttura

Insomma, se si riusciranno a mettere insieme tutti le risorse necessarie e dare il via ai lavori, nel giro di poco più di due anni anche Lecco potrà avere una palestra di arrampicata degna di questo nome, degna degli agonisti che tante soddisfazioni stanno regalando alla città e degna dei numerosissimi appassionati che non dovranno più fare la fila per arrampicare…

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