Premio stile alpino, ecco i vincitori, premiati da Manolo

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La consegna del Premio Stile Alpino in Sala Ticozzi con l’alpinista Manolo

Vincono gli altoatesini Aaron Moroder, Titus Prinoth e Matteo Vinatzer (Premio Rock) e Simon Messner con Martin Sieberer (Premio Alpinistico)

LECCO – “La montagna è davvero in grado di insegnare qualcosa?” “Non ho dubbi, per la mia esperienza personale non posso che dire sì. Per questo dico ai giovani, continuate a sognare, andate avanti. Se non lo fate voi, chi deve farlo?”. E’ stato Maurizio Zanolla, per tutti Manolo, ad aprire sabato sera la cerimonia per la consegna del Premio Stile Alpino nell’ambito del Lecco Mountain Festival.

Maurizio Zanolla detto ‘Manolo’

Il Mago, ambassador dell’edizione 2019, ha raccontato alla platea alcuni aneddoti riguardanti il suo libro “Eravamo immortali”, pubblicato nel 2018 da Fabbri. Guidato dalle domande di Lorenzo Carpané, il grande alpinista ha ripercorso la sua personale storia con la montagna. Nato lontano dall’ambiente selvaggio e verticale delle Dolomiti Manolo ha pian piano imparato ad amare la roccia diventando uno dei pionieri dell’arrampicata libera.

“Ho iniziato ad arrampicare quasi per scherzo – ha raccontato – la verità è che io ero spaventato dalle montagne e temevo il vuoto. Toccando la roccia per la prima volta però ho sentito qualcosa di speciale, un contatto profondo con questo elemento: quel muro così verticale che non mi diceva niente era diventato tutto. Finalmente avevo trovato qualcosa di interessante da risolvere, un percorso, un modo tutto mio di progredire, faticando, ragionando. Poi ho scoperto la montagna e l’alpinismo, un’altra paura da superare, un mondo selvaggio con delle regole ben precise che ho capito subito avrei dovuto rispettare o mi avrebbe ricordato immancabilmente le conseguenze “.

“Col passare del tempo – ha ricordato Manolo – quella paura del vuoto è diventata il mio punto di appoggio. Mi serviva per scalare, tant’è che per me arrampicare con la corda o senza era diventata la stessa cosa. Quello che ho davvero capito della montagna è che è così, e va affrontata per quello che è, senza pensare che sia cattiva. Voglio ricordarlo sempre ai giovani alpinisti”.

Dopo l’introduzione di Manolo è stata la volta per i finalisti del Premio Stile Alpino di presentarsi. Due le categorie, Premio Rock e Premio Alpinistico, per un totale di sei itinerari selezionati dalla prestigiosa giuria composta da Alessandro Gogna, Giuseppe Miotti, Marco Furlani, Mario Conti, Roberto Chiappa e Federico Magni (direttore responsabile della rivista Stile Alpino e ideatore del premio).

Sul palco con Manolo e Andrea Gaddi (a sinistra) la giuria del Premio Stile Alpino

Per il Premio Rock le salite finaliste erano la nuova via sulla parete nord del Sassolungo per opera della cordata di altoatesini Aaron MoroderTitus Prinoth e Matteo Vinatzer (luglio 2019); la nuova via aperta in solitaria sulla Cima Scotoni da parte dell’altoatesino Simon Gietl (giugno 2018); la nuova via alla parete Nord-Ovest della Punta Civetta (Davide Cassol e Luca Vallata, estate 2019)

Per il Premio Alpinistico in gara la prima salita del Black Tooth, Pakistan compiuta da Simon Messner (figlio del celebre Reinhold Messner) e Martin Sieberer (luglio 2019); Cerro Mangiafuoco, nuova via su cima inviolata ad opera dei Ragni Luca Schiera e Paolo Marazzi (gennaio 2019); nuova via invernale in Civetta  di Alessandro Baù, Daniele Geremia Giovanni Zaccaria (marzo 2019).

Aaron Moroder, Titus Prinoth e Matteo Vinatzer vincono il Premio Stile Alpino categoria Rock

Dopo le presentazioni, con tanto di filmati e testimonianze dei giovani alpinisti, il momento della consegna del premio, una piccozza dorata. Il Premio Stile Alpino Rock è andato agli altoatesini Aaron MoroderTitus Prinoth e Matteo Vinatzer mentre quello Alpinistico a Simon Messner e Martin Sieberer. Gli alpinisti sono stati premiati dallo stesso Manolo.

Simon Messner, vincitore del Premio Stile Alpino categoria Alpinistico, con Manolo

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