Una nuova via di ghiaccio nella Lapponia Svedese dedicata a Giovanni Giarletta

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Un nuovo itinerario di ghiaccio nella Lapponia Svedese dedicato a Giovanni Giarletta

La via ‘Tio Charli’ aperta da tre alpinisti lecchesi amici del volontario del Soccorso Alpino scomparso in Grignetta

La cascata dov’è stata aperta la via dedicata a Giovanni Giarletta (sopra la freccia rossa)

LECCO – Un’avventura nella Lapponia Svedese che si è conclusa con l’apertura di un nuovo itinerario di ghiaccio dedicato a Giovanni Charli Giarletta, il volontario lecchese del Soccorso Alpino scomparso nel febbraio 2018 in Grignetta. Autori della salita tre alpinisti lecchesi Marco Gianola, Marco Beccalli e Francesco Milani Capialbi, insieme all’alpinista spagnolo Rafa Vadillo e due amici brianzoli, Giorgio Benedusi e Luigi Mario Drago.

‘Tio Charli’

La scorsa settimana il gruppo si trovava nel rifugio Ritsem, all’estremità settentrionale del Parco Nazionale di Stora Sjofallet, 140 Km dal centro abitato più vicino, con l’idea di scalare alcune cascate di ghiaccio lungo la valle principale del parco, sulle sponde dell’Akkha Lake. Il 28 febbraio, giovedì, hanno deciso di esplorare un’altra valle, ricca di cascate inviolate, come raccontato da Marco Gianola: “Siamo partiti all’alba, decisi ad esplorare la valle parallela a quella dove ci trovavamo, su suggerimento di Rafa Vadillo, esperto alpinista spagnolo che aveva già avuto modo di passare di lì quattro anni prima con gli sci da scialpinismo. Dopo aver lasciato l’auto abbiamo percorso circa 10 km a piedi con le ciaspole, circumnavigando il massiccio del Luobmitatjakko e raggiungendo il versante Nord Est che affaccia sulla remota valle del Gàgirjàvri Lake”.

Qui i sei alpinisti hanno individuato una parete ‘costellata’ di flussi ghiacciati: “C’era davvero l’imbarazzo della scelta – ha continuato Marco – alla fine abbiamo optato la linea più lunga e centrale, percorrendo l’itinerario che ci sembrava più logico ed interessante. Insieme abbiamo deciso di dedicare la salita a Charli, che è stato mio grande amico oltre che collega durante i corsi per entrare a far parte del Soccorso Alpino”. La nuova cascata porta il nome di “Tio Charli”, “Zio Charli” in spagnolo. Si sviluppa per 300 metri, con difficoltà di WI 4. “Ovviamente restano diverse altre possibili ascensioni, anche tecnicamente molto più impegnative, basta aver la voglia di raggiungerle!” ha concluso Marco.

L’aurora boreale

L’aurora boreale

Una giornata magica, costellata di ‘sorprese’ come raccontato: “La prima più che una sorpresa è stato un imprevisto – ha spiegato Marco – durante il viaggio di andata abbiamo avuto un problema con l’auto: a causa dell’innevamento siamo finiti ‘fuori strada’ incagliandoci in un fossato, fortunatamente dei pescatori muniti di motoslitte ci hanno raggiunto dal lago ghiacciato e aiutato a liberare il mezzo”. La seconda, sulla via del ritorno: “Stavamo camminando, era già buio, quando ad un certo punto il cielo si è riempito di bagliori e luci: l’aurora boreale, un momento davvero magico. Un premio per la nostra ascesa, forse un saluto da parte di Charli” ha concluso.

La vista dall’alto di ‘Tio Charli’

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