Mandello. Il rifugio Elisa chiude per lavori, il saluto della rifugista Elena Cosmo

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Un'immagine del rifugio Elisa

Questo week-end sarà l’ultimo per la rifugista arrivata  all’Elisa tre anni fa

“Non so cosa succederà una volta conclusi i lavori, ma il mio desiderio è di tornare a gestire il rifugio”

MANDELLO – “Questo fine settimana sarà l’ultima apertura possibile per me, come custode del Rifugio Elisa”. Elena Cosmo, che ormai da tre anni gestisce la struttura di proprietà del Cai Grigne sezione di Mandello del Lario, ha salutato ufficialmente con un grande “grazie” tutti coloro che sono saliti al rifugio posto nell’Alta Valle del Meria a 1.500 metri di altezza.

Il rifugio costruito nel 1927, infatti, è costretto a chiudere per alcuni lavori di ristrutturazione e adeguamento ma la speranza, in primis per la stessa Elena, è che questo sia solo un arrivederci: “La durata della chiusura non è ancora stata stabilita con certezza, al momento non ho ulteriori notizie a riguardo, ma ho sempre espresso apertamente la volontà e il desiderio di tornare a gestirlo e spero vivamente sarà così”.

Sicuramente Elena lascia un pezzo del suo cuore al rifugio che ha “ereditato” dal precedente gestore Mauro Balatti: “Dal 1 aprile il mio contratto scade e il rifugio tornerà sotto la gestione del Cai Grigne Mandello. Proprio per questo ho voluto tenere aperto anche in questi ultimi week-end, per fornire un servizio e salutare almeno ai mandellesi nel rispetto di tutte le prescrizioni previste dalla zona rossa. Inutile dire che mi mancherà molto il rifugio, e tutti coloro che con fatica e passione, sono arrivati qui in questi anni. Grazie a tutti!”

Elena Cosmo, violinista e da tre anni rifugista all'Elisa
Elena Cosmo, violinista e da tre anni rifugista all’Elisa

Dall’anno scorso Elena gestisce insieme ad altri due soci (Alberto Vitali e Stefano Rimoldi) anche il Rifugio Omio in Val Masino: “Proprio perché non avevo certezze su quello che sarebbe successo una volta conclusi i lavori al Rifugio Elisa, l’anno scorso si è presentata questa occasione e ho deciso di coglierla. Un ‘salvagente’ per me necessario visto che il mestiere del rifugista è l’unico che mi dà da vivere. Come detto, la speranza è quella di poter continuare a gestire l’Elisa ma al momento non ho nessun contratto scritto”.

Amore per la montagna e amore per la musica (Elena è una violinista), due passioni che è riuscita a portare anche ai piedi della Grigna: “Mi mancherà ogni sasso, che ho salito con zaini pesanti e pensieri leggeri. Vado via consapevole del privilegio che ho avuto nel gestire un posto come questo. So di averci messo tutto il mio impegno, sbagliando anche a volte, ma imparando tantissimo, sempre con la voglia di migliorare. Spero di essere riuscita a  trasmettere la mia passione per la montagna, per la musica e per questo luogo meraviglioso”.

La speranza, per tutti, è quella di potersi presto rincontrare in quella angolo “sperduto” della Grigna che si affaccia su due monumenti come il Sasso Cavallo e il Sasso dei Carbonari