Di corsa tra i ghiacci, Ghidoni ospite di Sport Specialist

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Resistenza, determinazione e sacrificio, Roberto Ghidoni si racconta a df Sport Specialist

Una serata emozionante con l’ultramaratoneta recordman tra i ghiacci dell’Alaska

SIRTORI – Resistenza alle condizioni estreme, determinazione, spirito di sacrificio e soprattutto grande amore per la natura.

E’ stata una serata particolarmente emozionante quella che giovedì sera ha avuto come ospite l’atleta estremo Roberto Ghidoni nel negozio Df Sport Specialist a Bevera di Sirtori per il ciclo “A tu per tu con i grandi dello sport”.

Roberto Ghidoni, ex ultramaratoneta e vincitore di diverse edizioni della famosa Iditarod Trail Invitational, ha raccontato la propria esperienza in questa gara di estrema difficoltà tra i ghiacci dell’Alaska, in completa autosufficienza, su un percorso di circa 1800 km che unisce Anchorage a Nome.

Le sue parole e il film “Tracce nella neve” di Marco Preti, che seguì da vicino l’avventura di Ghidoni nel 2005 quando nella versione Sud stabilì un nuovo record di 23 giorni, 9 ore e 55 minuti, hanno suscitato l’ammirazione e la curiosità del folto pubblico in sala.

“Dopo un’esperienza del genere – ha detto Ghidoni – la cosa più difficile è stata rientrare nella quotidianità. Una solitudine così estrema, il profondo contatto con la natura, la sensazione di essere parte integrante di quell’universo, ti rende impossibile tornare a consumare i giorni nella normalità. Ho iniziato a raccontare questa mia esperienza tra serate e incontri con persone che soffrono, ad esempio nelle carceri, per trasmettere a qualcuno ciò che mi implodeva dentro”.

Sergio Longoni con Roberto Ghidoni

L’orientamento tra le pianure sconfinate di quelle terre, le tempeste di vento e neve, il dolore ai piedi, la difficoltà di mangiare e recuperare le energie spese camminando anche per 36 ore di fila senza dormire, sono solo alcuni dei problemi incontrati su questo percorso estremo.

Ghidoni, che da giovane ha lasciato l’università per fare il contadino e ora vive a 1200 metri di quota, ha detto “Amo l’estremo perché ti dà il senso delle piccole cose. L’Iditarod è una gara di estremo disagio, il segreto per superarla è saper reagire alle innumerevoli difficoltà incontrate”.

Roberto Ghidoni ha vinto 4 edizioni di questa gara, partecipato per diversi anni nelle diverse tipologie di lunghezza del percorso, sempre a piedi trainando la sua pulca. Nel 2005, anno del record, partirono in 48 da Anchorage per arrivare solo in tre al traguardo: Ghidoni fu il primo; il secondo atleta arrivò 15 giorni dopo di lui.

Una curiosità: il percorso dell’Iditarod nasce dall’episodio che diede ispirazione il film d’animazione “Balto”: nel 1925, un’epidemia di difterite colpì la città di Nome e date le pessime condizioni meteo, solo le slitte furono in grado di far arrivare rapidamente l’antitossina da Anchorage.