Merate: l’impresa di Sara Bonfanti, 7.200 chilometri a piedi da Nord a Sud lungo il Sentiero Italia

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Sara Bonfanti alla conclusione del Sentiero Italia a Santa Teresa di Gallura in Sardegna

Sette mesi di viaggio a piedi dalle Alpi agli Appenini: “Non potevo farmi un regalo migliore per i miei 40 anni”

La meratese Sara Bonfanti ha percorso, “tutto in una volta e in solitaria”, il suggestivo Sentiero Italia del Cai

MERATE – Era un sogno che accarezzava da qualche anno e così ha aspettato il momento propizio, ovvero un compleanno, tondo tondo, come i 40 anni, da festeggiare in grande stile.

E’ una storia di intraprendenza e amore per la natura quella che ha visto protagonista Sara Bonfanti, meratese di Pagnano, da nove anni trapiantata a Verona per motivi di lavoro. Appassionata di montagna fin da piccolissima, Sara ha deciso di dedicare e… dedicarsi sette mesi della sua vita a percorrere (al contrario) il sentiero Italia, il lungo percorso che dalle Alpi agli Appenini attraversa tutto lo Stivale collegando tutte le regioni italiane alla scoperta della bellezza, del fascino e delle tradizioni dei territori interni.

Partita il 19 maggio da Muggia, paesino al confine con la Slovenia, con solo uno zaino in spalla, riempito con le attrezzature minime da campeggio, Sara, insegnante di danza e istruttrice di fitness in diverse palestre veronesi, ha respirato, chilometro dopo chilometro, il meglio che l’Italia può offrire incontrando lungo la strada moltissime persone, visitando paesini a rischio dell’oblio, trovando ospitalità nelle sedi di Cai, Pro Loco e privati e dormendo in rifugi e bivacchi dove le stelle si possono ancora ammirare in tutto il loro splendore.

 

“E’ stata un’esperienza molto bella, stimolante e arricchente” racconta Sara, che in questi giorni è tornata nella sua Pagnano per trascorrere le festività natalizie con i parenti.

Escursionista esperta, con all’attivo già trekking di lungo corso come il cammino di Santiago di Compostela, la via Francigena o il tour del Monte Rosa (a bassa quota), la brianzola si era ripromessa, alcuni anni fa, che prima o poi nella sua vita avrebbe percorso il sentiero Italia “tutto in una volta e in solitaria”.

E così è stato. “Era da quattro anni che mi stavo organizzando per studiare il sentiero e capire quale fosse il livello di fruibilità. Mi sono quindi documentata per capire lo stato della manutenzione, la cartellonista e le tracce Gps”.

Il 2022 è stato l’anno giusto. “Sono partita da Trieste insieme a un mio amico perché in molti erano spaventati dal fatto che compissi un viaggio così lungo da sola. Dopo due mesi però Adriano non è stato bene e ha dovuto abbandonare l’impresa. Sono andata avanti da sola macinando, tappa dopo tappa, una media di 30 – 40 chilometri al giorno fino a che, il 17 dicembre, dopo sette mesi di viaggio, sono arrivata a Santa Teresa di Gallura nel nord della Sardegna concludendo il tour alla chiesa della Madonna del Buon Cammino”.

Oltre 7mila, per la precisione 7.200 i chilometri percorsi in un viaggio effettuato sempre in quota alla scoperta di un entroterra che rappresenta anche l’anima dell’Italia. “E’ un viaggio che mi ha permesso di scoprire le radici delle diverse zone in cui sono passata, scoprendone la ricchezza e il valore e cogliendone le differenze”.

Il 15 agosto il festeggiamento del 40esimo compleanno: “Non potevo farmi un regalo migliore. Il viaggio è stato duro e impegnativo, ma la fatica è stata altamente ripagata dai luoghi bellissimi che ho visto, dalle persone che mi hanno accolto e che ho conosciuto”. Tra i tanti aneddoti di un’esperienza indimenticabile, lo “strappo” a cavallo ricevuto a Norcia, offerto da due “cavallerizzi” preoccupati dalla lunga distanza che Sara avrebbe dovuto ancora percorrere quel giorno. “Non ho potuto dire di no e così sono arrivata effettivamente prima alla meta di quel giorno”.

Anche il Cai si è complimentato con la propria tesserata per l’impresa che ha permesso di effettuare anche un controllo sullo stato di fruibilità dell’intero sentiero Italia. “E’ un percorso che va valorizzato e riscoperto perché permette di scoprire luoghi sconosciuti e lontani dal turismo diffuso. Certo, per percorrere questo trekking è fondamentale avere una buona preparazione fisica, ma ognuno può cucire il percorso e le tappe in base alla propria preparazione e alla propria disponibilità di tempo”.

Ora, lo sguardo di Sara è già proiettato avanti all’organizzazione di incontri per parlare di questo splendida avventura: “In tanti mi stanno chiedendo se intendo scrivere un libro. Potrebbe essere una bella idea… Vedremo”.

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