Torre Egger 2 – Ragni 0, il racconto di Bernasconi

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I Ragni di Lecco Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella hanno rimesso piede in Italia lo scorso 14 febbraio, dopo più di due mesi trascorsi in Patagonia. A tracciare un primo bilancio di quella che il “Berna” ha definito “un’avventura con la ‘A’ maiuscola” è proprio lui, che dalle pagine del sito dei Ragni di Lecco racconta: “Eccomi di ritorno da un altro viaggio in Patagonia, l’obiettivo di quest’anno –Patagonia 2011-2012 – era quello di portare a termine il progetto Egger: The Egger Project, iniziato nell’anno 2010-2011. Risultato: Egger 2 – Ragni di Lecco 0. Il risultato purtroppo non cambia, ma al progetto Egger abbiamo voluto dargli un nome “Die Another Day”, ovvero “morire un altro giorno”.
Perché? Perché è stata un’avventura talmente grande e importante per noi che non era più un progetto, un’idea, ma e’ stata una vera e propria avventura con la ‘A’ maiuscola”.

Il loro progetto, iniziato l’anno scorso, punta ad aprire una nuova via che sale sul versante ovest della Torre Egger per raggiungere il Colle De Donà-Giongo e quindi la vetta, senza passare dall’inviolata parete del versante est.

Bernasconi, nel suo racconto, spiega come i cambiamenti climatici stiano stravolgendo anche quella terra lontana mettendo in seria difficoltà la loro ascesa: “Ho vissuto una Patagonia molto impegnativa quest’anno a causa delle condizioni ambientali. Una Patagonia caratterizzata oltre che da finestre di bel tempo nei mesi di Dicembre e Gennaio anche da tantissima pioggia e da temperature molto alte che hanno completamente sconvolto ghiacciai, avvicinamenti, pareti. Una Patagonia dove il bel tempo non è mancato, anche se durante la prima metà di febbraio ho potuto rivivere la Patagonia che conoscevo… insomma il brutto tempo patagonico. La definirei una Patagonia atipica. Le temperature molto alte abbinate alla pioggia che scendeva fino in alta quota hanno procurato tanti problemi. Avvicinamenti in alcuni casi impraticabili, frane e ghiacciai pericolosi hanno causato tanti incidenti e purtroppo alcuni di questi mortali. Una Patagonia molto calda a detta dalla gente del luogo e dagli alpinisti di El-Chalten”.

Bernasconi ammette che la sua “Avventura” non è finita: “Sono orgoglioso e felicissimo di quello che abbiamo fatto io e Teo (Matteo Della Bordella, ndr); poi ognuno potrà pensarla come vuole, trarre le proprie conclusioni, io so solo che posso ringraziare la Torre Egger per avermi regalato cosi tante emozioni e sa benissimo che è soltanto un arrivederci al prossimo anno. La Ovest della Egger la voglio, la vogliamo salire, ma credo anche che ‘la vita sia qualcosa di molto prezioso, che non va trattata stupidamente’ ”.

(L’intero racconto è sul sito dei Ragni di Lecco)
(Foto Archivio Matteo Bernasconi)