Muore in moto, i genitori donano al Cnsas due defibrillatori

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Il gesto generoso dei genitori di Simone Bertelé, morto in un incidente stradale

Donati due defibrillatori agli automezzi del Soccorso Alpino

VALMADRERA/CANZO – “Ci sono persone che riescono a fare nascere speranza e solidarietà anche dalle tragedie più grandi”. Così inizia questa storia che ha visto trasformare il grande dolore di una famiglia in un atto di generosità verso gli altri.

Tutto è iniziato lo scorso 29 aprile quando un giovane ragazzo di Como, Simone Bertelé, perde la vita in un incidente stradale ad Alzate Brianza. Simone amava la montagna e così i suoi genitori hanno deciso di onorare la sua memoria raccogliendo fondi per acquistare defibrillatori da donare ai rifugi di montagna situati nei dintorni del Lago di Como.

Per sostenere il progetto, i genitori hanno partecipato in sicurezza come assistenti a una esercitazione del Soccorso alpino, organizzata dalla stazione del Triangolo Lariano. Una ventina di soccorritori del Cnsas affiancati da un’infermiera del 118 AAT di Lecco hanno simulato sulla parete del Corno Orientale dei Corni di Canzo un soccorso a due cordate, che prevede il salvataggio e il recupero del primo capocordata, caduto e ferito, e del suo compagno assicurato a lui.

Arrivati in cima, i tecnici hanno allestito due linee di calata con diverse tipologie di manovre tecniche di soccorso, tra cui la calata con ripresa e calata con piastra totem. Raggiunto il ferito, rappresentato da un figurante, un tecnico e un sanitario hanno condizionato il paziente e lo hanno imbarellato, hanno raggiunto e preso in carico anche il compagno e li hanno portati alla base della parete, per poi proseguire con barella portantina nel bosco fino alla località San Tommaso.

Un momento di formazione e di aggiornamento, dunque, ma anche “un modo per ringraziarli e portarli nel vivo del mondo del soccorso”, come hanno sottolineato i soccorritori.

Al termine dell’esercitazione i genitori di Simone hanno donato al Soccorso Alpino due defibrillatori che sono ora operativi sugli automezzi di Canzo e di Valmadrera: “L’evento di simulazione fa parte di un programma addestrativo stilato ogni anno alla presenza di due istruttori del Cnsas, ma stavolta è stato qualcosa di più significativo – hanno fatto sapere i soccorritori – Per il Soccorso alpino e speleologico è molto importante averli a disposizione perché serviranno per salvare altre vite. Grazie a Simone e alla magnanimità dei suoi genitori”.

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