Infortunio a Giumello, parla il medico soccorritore: “Intervento molto complesso”

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Il dottor Giuseppe Calvo della centrale operativa di Bergamo ha soccorso il fungiatt caduto in una zona impervia a Giumello

“Intervento molto complesso e pericoloso, riuscito grazie ad un ottimo lavoro di squadra”

CASARGO – “Un ottimo lavoro di squadra, in cui tutti i volontari intervenuti hanno giocato un ruolo fondamentale”. Così il dottor Giuseppe Calvo, medico della sala operativa di Bergamo autore, nel pomeriggio di ieri, giovedì, del lungo e complesso intervento di recupero di un uomo di 43 anni scivolato mentre era a fare funghi a Giumello. L’operazione era iniziata intorno alle 15, terminando alle 19 di sera con il trasferimento del ferito all’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

“Siamo stati allertati come elisoccorso regionale di Bergamo dalla SOREU Laghi – ha spiegato il dottor Calvo – per un fungaiolo caduto in una zona particolarmente impervia e altamente boschiva a Giumello. Insieme al ferito, come appreso, c’era un amico, fortunatamente illeso. Dopo aver effettuato un primo sorvolo, senza esito, siamo atterrati in un’area pianeggiante dove erano state parcheggiate le auto dei due sventurati e proprio da li abbiamo sentito delle voci, richieste di aiuto, provenire praticamente dalla parte opposta della valle. In quella direzione si è mosso il tecnico di soccorso alpino che era con me e che dopo 45 minuti di camminata ha raggiunto i due e da lì è riuscito a darmi le coordinate del punto esatto dove si trovavano. Io intanto ero sempre in contatto con Soreu Laghi e sono stato raggiunto dalle squadre di Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino stazione Valsassina Valvarrone nel frattempo allertate. Dopo aver trasmesso le coordinate esatte alla centrale di Como ci siamo rialzati in volo per portarci verso il ferito: siamo riusciti a raggiungere il target in verticale ma la presenza della folta vegetazione ha impedito di abbassarsi ulteriormente a bordo dell’elicottero, quindi sono stati verricellato fino al paziente”.

Come spiegato, una volta calato il dottor Calvo ha prestato le prime cure al 43enne che nella caduta aveva riportato una frattura a una gamba e diversi altri traumi. “Dopo venti minuti circa siamo stati raggiunti dai Vigili del Fuoco e dagli uomini del Soccorso Alpino valsassinese che nel frattempo avevano trovato un sentiero che dalle auto parcheggiate arrivava poco sopra il punto dov’era caduto il ferito. L’elicottero nel frattempo era tornato al ‘campo base’ sull’altro versante della valle, in attesa che condizionassimo il paziente. Dopo averlo stabilizzato clinicamente lo abbiamo immobilizzato con tecniche atraumatiche e issato per circa 5 metri sul sentiero. A quel punto il mio tecnico di soccorso alpino ha individuato un punto idoneo per fare tornare l’elicottero e completare il recupero del ferito. Le unità di Vigili del Fuoco e Cnsas hanno provveduto al taglio delle piante più invadenti quindi siamo riusciti a verricellare il ferito e a trasportarlo al campo base, intorno alle 18.15. L’elicottero è poi tornato per recuperare la persona illesa e il mio tecnico di soccorso alpino”.

Dopo aver rivalutato il paziente è stata decisa l’ospedalizzazione al Papa Giovanni di Bergamo: “Questo per un motivo di operatività aeronautica che è consentita dalle 7 alle 19. Alle 19.05 il paziente è stato ‘sbarcato’ all’Ospedale di Bergamo e ricoverato per tutte le cure del caso”.

Il dottor Calvo ha voluto ringraziare tutti i volontari che hanno partecipato alle operazioni di soccorso: “Un intervento sicuramente complesso e pericoloso che grazie al lavoro di tutti è stato portato a termine nel migliore dei modi”.