Soccorsi a pagamento a Bobbio: scelta criticata, la replica ITB

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Critiche sulla richiesta di un contributo agli sciatori per l’intervento dei soccorsi a Bobbio

Lozza: “La società trae vantaggi economici sul lavoro del Soccorso Alpino”

BARZIO – “Da una indagine sui costi dello sci risulta che la stazione sciistica dei piani di Bobbio , proprietà della società ITB e’ la sola che fa pagare l’eventuale soccorso infortunio sulle piste al costo di 200 euro negli altri comprensori sciistici della Lombardia, il soccorso piste e’ gratuito e integrato nel giornaliero. In più si può aggiungere l’assicurazione snowcare di responsabilità civile che costa due euro e mezzo” .

Franco Lozza

Ci scrive Franco Lozza, giornalista videoreporter e soccorritore alpino, e la sua lettera (leggi qui la versione integrale) solleva l’attenzione sull’istituzione, già dal 2017, del soccorso a pagamento sulle piste da sci della Valsassina. Se privi di assicurazione, la società gestore degli impianti chiede il pagamento di 200 euro direttamente all’utente che ha fruito del servizio di soccorso sulla pista da sci.

Lozza punta il dito contro ITB per i contributi richiesti ai propri clienti, “il soccorso piste a Bobbio e’ affidato al soccorso alpino che presta un servizio gratuito di volontariato altamente professionale con il solo rimborso spese, la società ITB lo fa pagare e ne trae un vantaggio economico. Passa anche la comunicazione che l’intervento effettuato dal soccorso alpino costa 200 euro, tanto che intervistate alcune persone soccorse hanno pagato pensando che la cifra andasse al soccorso alpino”.

 

Parole da cui il Soccorso alpino, una nota formale, dice di dissociarsi.  A fronte del caso emerso, abbiamo voluto capire di più interpellando ITB e il suo presidente Massimo Fossati.

La replica di ITB: “Investiamo 50 mila euro l’anno per il soccorso”

Perché fare pagare il soccorso?  “Per assistere quanti necessitano di soccorso abbiamo deciso di non affidarci ad un servizio privato ma di convenzionarci con il Soccorso Alpino, perché ha il personale meglio preparato per intervenire in un ambito come il nostro. L’accordo non è a titolo gratuito e ci permette di fornire un servizio di qualità ai nostri utenti. In aggiunta paghiamo per il servizio di un medico rianimatore che è sempre presente nel nostro comprensorio per ogni evenienza”.

Massimo Fossati (ITB)

“Nel complesso – prosegue Fossati – la nostra società spende 50 mila euro all’anno in interventi di soccorso, il contributo chiesto agli utenti copre solo parte di questo importo. Non siamo gli unici in Italia, in Trentino e in Valle d’Aosta è la normalità”

Quanto e in quali casi si deve pagare

“Il contributo è sempre di 200 euro quando è necessario l’uscita dei soccorritori. Al momento dell’acquisto dello skypass, viene proposto all’utente di sottoscrivere l’assicurazione al costo di 3 euro, in quel caso la società chiederà il contributo all’assicurazione. In caso contrario sarà l’utente a pagarlo direttamente. Se invece l’utente ha una propria assicurazione può chiedere il rimborso alla propria compagnia assicurativa, non sono pochi quelli che lo fanno”.

“Rendere il soccorso a pagamento ci ha permesso di offrire un servizio migliore ma ha anche avuto un effetto positivo – conclude Fossati – quello di dimezzare gli interventi di soccorso, passati da 500 a 300 degli ultimi due anni, questo perché in passato veniva richiesto soccorso anche in casi non strettamente necessari”.