Cordoglio di Udc e Pd per la scomparsa di Mino Martinazzoli

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“L’Unione di Centro Città di Lecco ha appreso commossa la notizia della scomparsa di Fermo Mino Martinazzoli.
Leggendo e scorrendo i giornali questa mattina, abbiamo letto vari frasi e commenti: “il segretario triste che celebrò il funerale della Dc” (il Giornale), “Una vita per lo scudocrociato e un approdo finale con il centrosinistra” (Corriere della Sera), “Senza di lui non sarebbe nato il Pd” (Repubblica), “Guidò la Dc durante la tempesta di Tangentopoli” (il Messaggero). A noi interessa solo quanto di buono ha fatto per e con la nostra matrice, quella democristiana. Non ci interessa, in questo momento così di lutto, fare un bilancio di cosa politicamente Martinazzoli ha fatto poi, dopo il 16 gennaio 1994, l’ultimo giorno della Democrazia Cristiana.
È vero: un biennio di segretariato nazionale può essere considerato un lasso di tempo. Ma è proprio in quei 2 anni che la storia recente del nostro Paese è cambiata radicalmente con il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica.
Non si vuole fare un sano revisionismo storico, ammettendo che pure nello Scudo crociato c’erano alcune “mele marce”.
Nei partiti politici all’epoca presenti venti anni fa e coinvolti nello scandalo dell’inchiesta “Mani pulite”, ogni politico tremava al solo pensiero che il suo nome potesse essere pronunziato in un’aula di tribunale. Che voleva dire: fine della propria carriera politica.
Dimentichiamo per un attimo queste pagine forse dolorose della storia recente e pensiamo a quegli ideali nobili che animavano la parte migliore della DC.
È proprio a quei valori, a quei fini primi e ultimi, a quelle lezioni di politica che ancor’oggi il nostro partito, nato in parte sulle ceneri della DC, deve fare affidamento per essere un punto di riferimento per tutto l’elettorato cattolico e moderato.
Tornare con la mente a quanto di buono la storia democristiana ci ha lasciato, e non solo sui libri di storia, è forse uno dei metodi migliori per tornare ad avere quel consenso che creò il mito di un partito che oggi non c’è più.
E quante sono le persone che, dopo di allora, non ebbero più la fiducia di sentirsi rappresentati, non ebbero più un partito di riferimento.
Oggi, le sfide che si pongono di fronte all’orizzonte sono impegnative tanto quali quelle che dovettero affrontare gli ultimi dirigenti della Democrazia Cristiana.
Siamo nel pieno di una crisi economica forse in fase di conclusione, siamo nel pieno di una crisi istituzionale, siamo nel pieno di una crisi di valori. Dalla lezione della storia cerchiamo, dunque, di trarre l’insegnamento di come venir fuori nel migliore dei modi da questo momento di stagnazione. Chiediamo al buon Dio di accogliere l’anima di Mino Martinazzoli e chiediamo che quanto di buono ha fatto nella vita terrena non muoia con la sua scomparsa”.

Unione di Centro – Città di Lecco
Rota Gianfranco

 

“Ho conosciuto Mino Martinazzoli dal tempo in cui era uno dei colonnelli di Giovanni Marcora. Rigoroso, fine politico e di una coerenza estrema. Mai accondiscendente e pronto sempre a far valere le proprie convinzioni anche contro l’opinione prevalente. Solo uno come lui avrebbe potuto attuare il passaggio dalla Dc al PPI salvaguardandone i positivi valori originari per la stagione politica successiva. Con la scomparsa di Martinazzoli perdiamo un pezzo di storia politica dell’Italia e un modello di politico attento alle regole e al bene comune”.

Ercole Redaelli
Segretario Provinciale del PD