Corti (Lega): “Pakistani stremati accampati fuori dal Tribunale, situazione indecorosa”

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I profughi immortalati sabato sera mentre dormono accampati fuori dal vecchio Palazzo di Giustizia

 

LECCO – Quanto sono servite le barriere fatte costruire dall’ assessore Valsecchi all’ entrata del tribunale? Lo scopo non era quello di evitare bivacchi di profughi e nomadi?

Da qualche giorno chiunque passi davanti si sarà accorto che ai piedi della scalinata del tribunale si sono accampati 7 profughi o meglio 7 clandestini.

Trovando la situazione non solo indecorosa per la mia città, ma soprattutto inumana, da venerdì sera mi sono attivato avvisando polizia stradale e polizia municipale per trovare una soluzione e un po’ di dignità per queste persone. Ma nulla è successo.

Ieri ho voluto recarmi ancora una volta a fare visita a queste persone: dormivano per terra avvolti da coperte di fortuna ed erano sorvegliati da due pattuglie della polizia municipale. Parlando con un agente ho scoperto che si tratta di ragazzi pakistani, profughi con tesserino di riconoscimento rilasciato dall’autorità competente. Molti di loro sono ammalati e quasi tutti stremati dal freddo e dalla fame. Inoltre, la comunicazione è molto difficile con loro poiché solo uno parla un inglese discreto.

Ora mi chiedo, dove si trova la sinistra perbenista? Dove sono tutte le associazioni di volontariato che tanto acclamano l’accoglienza e la fratellanza? La risposta ve la do io: sono completamente assenti e menefreghisti perché non è possibile che nessuno si sia interessato alla vita di 7 persone lasciate nello sconforto più totale. Persone come noi, uomini come quelli ospitati a suon di euro dal volontariato catto- comunista.

Il sindaco in una telefonata mi ha informato che la responsabilità è della prefettura e che il comune di Lecco non può intervenire. Ma l’ accoglienza si ferma davanti alla carta bollata e allo scaricabarile del “tocca alla Prefettura o alla Questura”? A chiunque spetti la competenza cosa costa prenderli dalla strada e ospitarli una notte nel campo del Bione o al Ferhotel o in una struttura al caldo per potergli dare le prime cure necessarie. Nulla, ma probabilmente a qualcuno va bene così.

Non si gioca con la vita delle persone. Quando vedo queste cose capisco che la legge e la burocrazia vincono sul buon senso e sul senso di umanità. Che vergogna.

L’unica risposta che mi so dare è che la questione dei sedicenti profughi e dell’accoglienza così come è stata concepita dalla sinistra e dall’accoppiata Renzi Alfano è completamente sbagliata. Quindi per l’ennesima volta ribadisco che l’unica soluzione è chiudere il rubinetto dell’immigrazione e avviare il processo di riconoscimento, identificazione e smistamento e il conseguente rimpatrio dei non aventi diritto, di tutte le migliaia di profughi che sono nelle nostre città. Solo così eviteremo di togliere la dignità a povere persone e che si presentino scenari impietosi come questi.

Questa terra non ha più lavoro per i suoi figli e non può quindi di certo offrirne ai figli di altre terre.

Andrea Corti

Consigliere comunale Lega Nord Lega Lombardia