“Non chiamatela più Imu, ma Isi: Imposta Statale sugli Immobili”

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Antonio Pasquini

“Una e vera e propria stangata si abbatterà sui cittadini nel 2012, passi l’aumento della benzina delle autostrade e di tante altre amenità simili ma l’ introduzione della IMU che, come ricordava il presidente dell’Anci Delrio, sarebbe meglio incominciare a chiamarla ISI : ovvero imposta statale sugli immobili, già perchè buona parte delle entrate andranno allo stato ed i comuni saranno costretti a metterci la faccia a fare da gabellieri per conto dello stato, è una vera mazzata.
I margini di manovra sono davvero pochi , ma l’IMU in salsa Montiana di fatto è una tassa centralista che serve a mandare ulteriori quattrini a Roma continuando a versare acqua in un secchio bucato.
I margini di manovra sono molto stretti e il Professor Monti ha creato un perverso meccanismo per cui la quota spettante allo stato, su ciò che non è considerato prima casa, è sempre calcolata ad aliquota di base senza tenere conto di eventuali detrazioni stabilite dagli enti locali.
Mi auguro che l’amministrazione comunale di Lecco nelle strette del provvedimento tenga conto della possibilità di rimodulare questa imposta; infatti nel comma 7 dell’ articolo 13 è precisato che i comuni hanno la facoltà di diminuire l ‘aliquota per quanto riguarda l’abitazione principale dallo 0,4 allo 0,2 . L’ amministrazione comunale di Lecco non puo’ non tenere conto di questa possibilità ed essere sorda a questa formale richiesta che, se accolta, sarebbe una prima risposta concreta ai bisogni delle persone . La casa per i cittadini è il luogo in cui scorre la propria vita, non si può comprendere la cultura italiana se non si comprende il valore della casa. La nuova imposta, soprattutto per quel che riguarda la prima casa, è frutto di una visione ideologica e stereotipata della società secondo cui chi è proprietario di una casa è una persona benestante, senza curarsi di quali e quanti sacrifici ogni cittadino deve effettuare per curarsi della propria casa.
Ad aggravare lo scenario ci sono le rivalutazioni catastali che incrementeranno non poco l’esborso per i cittadini, infatti, se prima dell’entrata in vigore dell’imu su una seconda casa di valore 100 un comune incassava 100x100x70/1000 (dove 100 è il valore della casa, 100 indica che il valore dell’immobile è pari a quello presente al catasto e lo 0,07 indica un’ipotetica aliquota del 7xMille) per un importo pari a 70€; oggi sempre sulla stessa casa , a seguito della rivalutazione pari al 60% del valore catastale dell’immobile e dall’aliquota base del 7,6xMille l’amministrazione incassa 60,8 €. Il Comune incassa meno, ma il cittadino paga di più! infatti: 100x160x7,6/1000=121,60 €. Insomma rispetto alla vecchia ici , e nonostante l’ Imu sostituisca l’ irpef sui redditi fondiari, la tassa è un vero salasso e i comuni avranno minor gettito.. senza poi parlare dell’introduzione della tassazione sugli immobili rurali, con la precedente normativa esenti da ici. nella nostra provincia l’agricoltura diventa strumento di salvaguardia del territorio e per molti non è certo fonte di reddito; questa tassazione è inconciliabile con l’agricoltura sostenibile e provocherà un impoverimento dei nostri territori e lo spopolamento delle montagne”.

Antonio Pasquini
Consigliere Comunale PDL Comune di Lecco