A Oliveto la prima assemblea pubblica del Partito Anti Islamizzazione

Tempo di lettura: 3 minuti
A sinistra il sindaco di Oliveto Lario Bruno Polti a il segretario nazionale del Partito Anti Islamizzazione, il derviese Stefano Cassinelli
A sinistra il sindaco di Oliveto Lario Bruno Polti a il segretario nazionale del Partito Anti Islamizzazione, il derviese Stefano Cassinelli

 

OLIVETO LARIO – Una cinquantina di persone in sala e circa 3.800 contatti alla diretta Facebook questi i numeri della prima assemblea pubblica del Partito anti islamizzazione (Pai) avvenuta ieri sera, venerdì, a Oliveto Lario. Il Pai si era presentato già ad inizio luglio in piazza del Duomo a Milano mettendosi al centro del dibattito politico in Italia proponendo un tema delicato come l’islamizzazione e un programma di nove punti alla base dell’azione politica di quello che si definisce “un partito di scopo”.

Il pubblico presente venerdì sera a Oliveto Lario

 

Ieri sera, hanno voluto partecipare anche diversi rappresentanti delle istituzioni tra cui alcuni amministratori del territorio lecchese come il sindaco di Pescate Dante De Capitani e quello di Oggiono Roberto Ferrari. Importante anche la rappresentanza delle forze politiche con il segretario provinciale di Forza Italia Davide Bergna, il presidente nazionale dei Giovani di Forza Italia Roberto Gagliardi e il segretario provinciale della Lega Nord Flavio Nogara.

A fare gli onori di casa il sindaco di Oliveto Bruno Polti, primo amministratore ad iscriversi al Pai con tutta la Giunta comunale del paese che ha messo in evidenza le difficoltà che “oggi i sindaci italiani devono affrontare per riuscire a gestire il territorio sul fronte della sicurezza ma anche l’assurdità di essere forzati dalle prefetture per ospitare richiedenti asilo di cui non si conosce in realtà nemmeno le generalità”.

In collegamento in diretta da Roma il professor Alessandro Meluzzi che ha sottolineato “il valore della battaglia di libertà e democrazia che il Partito anti islamizzazione sta portando avanti. Una battaglia che nessuna altra forza politica ha avuto il coraggio di affrontare in questi termini comprendendo i rischi per la nostra civiltà”.

Dalla Svizzera è invece intervenuto il professor Sami Aldeeb, uno dei massimi esperti mondiali di diritto arabo e musulmano, che ha spiegato i motivi per cui “il Corano non è compatibile con la democrazia. Per i musulmani la parola di Allah è superiore alla legge perché questo dice il Corano e quindi adeguarsi alle leggi delle democrazie occidentali è praticamente impossibile”.

Il segretario nazionale del Pai, Stefano Cassinelli, ha messo in evidenza gli altri punti del programma sottolineando che “si va dalla sicurezza fino al sostegno ai disabili passando da una stretta sull’immigrazione per arrivare a controlli obbligatori fatti dalle Asl nelle scuole per individuare i giovani che utilizzano droghe e un sistema giudiziario che preveda pene triplicate per i rappresentanti delle istituzioni che violano la legge”.