“Abuso di voli di Stato”: indagini sull’ex ministro Brambilla

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L'onorevole Michela Vittoria Brambilla

CALOLZIO – “Abuso d’ufficio e peculato”: queste sarebbero le accuse che vedrebbero indagata l’ex ministro del Turismo, l’onorevole lecchese Michela Vittoria Brambilla, secondo quanto pubblicato oggi dal quotidiano “La Repubblica”.

A finire nel mirino della magistratura, come spiegato dal giornale diretto da Ezio Mauro, sarebbero i voli in elicottero  di cui l’onorevole si sarebbe servita in misura maggiore rispetto a quanto consentitogli dalle risorse a disposizione del suo dicastero: da un budget di 27 mila euro, spiega il quotidiano, “ne avrebbe fatti spendere all’amministrazione ben 157 mila”.

Il caso è emerso dopo l’interrogazione parlamentare avanzata nel 2010 dagli allora senatori del Pd Roberto della Seta e Francesco Ferrante, dalla quale si sarebbe sviluppata l’indagine del pm milanese Maria Letizia Mannella che nei giorni scorsi avrebbe inviato al Tribunale dei Ministri la richiesta di accedere agli atti del Governo per valutare se ci sia stato o meno l’abuso.

I casi sui quali si svilupperebbero le indagini, spiega “Repubblica”, sarebbero due: un volo del dicembre 2009 con l’elicottero dei carabinieri atterrato nei pressi di Monte Marenzo e diretto a Piazzola sul Brenta, dove l’onorevole era attesa per la Conferenza Regionale del Turismo; l’altro invece, tre mesi più tardi, sempre con partenza da Monte Marenzo e diretto a Rimini per presenziare al “Comitato Elettorale del PDL”. Secondo la tesi dell’accusa, l’utilizzo dell’elicottero avrebbe rappresentato una spesa più costosa rispetto ad un viaggio in auto blu.

Sarebbero state invece archiviate le indagini sull’allora vice ministro ai Trasporti, Roberto Castelli, raggiunto anch’esso in passato dalla stessa accusa ritenuta “estremamente generica”.