Accordi di solidarietà, Piazza: “2 mln di euro dalla Regione”

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Mauro Piazza

Mauro PiazzaLECCO- “Uno strumento concreto che consentirà di dare ancora più sostegno alle imprese e ai lavoratori. A tutto ciò si aggiunge anche la soddisfazione perché la Giunta ha rispettato le indicazioni del Consiglio, soprattutto per le piccole aziende e le imprese artigiane. E’ stato messo in campo così un altro strumento che consentirà di mantenere i livelli occupazionali in un momento di forte crisi”.

Mauro Piazza, consigliere regionale del Nuovo Centrodestra e referente del provvedimento, ha così commentato in commissione Attività Produttive l’approvazione del Parere per i criteri generali per il sostegno ai contratti e agli accordi di solidarietà in attuazione alla legge regionale 21(misure a favore dei contratti e degli accordi di solidarietà) che ha stanziato 2 milioni di euro per il 2014 (di cui il 70% per i contratti di solidarietà e 30% per gli accordi di Solidarietà). Nella quota dei contratti di solidarietà è stato anche riservata una quota del 60% per le piccole aziende (di cui il 20% per le artigiane) mentre il 40% è previsto invece per le grandi aziende.

Basilari sono i massimali regionali previsti per ogni impresa fissati a 100mila euro di cui il 20% per l’azienda (fino a 20mila euro in base alle dimensioni dell’azienda) e l’80% per i lavoratori come sostegno al reddito (fino a 80mila euro secondo il principio de minimis).

Per i contratti di tipo A (che rientrano nel campo di applicazione della Cassa integrazioni guadagni straordinaria) è previsto fino al 10% della retribuzione persa così che si riporta il contributo pubblico dal 70% all’80% della contribuzione persa. Per la aziende minori, artigiane e quelle dove non trova applicazione la CIGS (quindi con contratto B) è previsto fino al 12,5% della retribuzione persa.

Per accedere ai contributi le aziende devono aver sottoscritto o rinnovato il contratto di solidarietà dopo la data dell’entrata in vigore della legge regionale 21/2013.

Gli accordi di solidarietà sono alternativi al ricorso di altri ammortizzatori sociali e sono concessi nei limiti delle risorse disponibili e nel rispetto della normativa comunitaria per agli aiuti di Stato.