Acqua pubblica: i sindaci scelgono la proposta LRH

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LECCO – La Conferenza dei Comuni dell’ATO ha deciso: per la gestione del servizio idrico in provincia di Lecco è stata approvata l’ipotesi di affidamento a Lario Reti Holding.

Quello di mercoledì non è stato un voto per l’affidamento dell’acqua pubblica alla società, ma un parere vincolate per la proposta di dare in consegna alla holding pubblica, partecipata da Comuni lecchesi e comaschi, la gestione del servizio di erogazione dell’acqua alla maggior parte del territorio lecchese.

Una proposta avanzata nei mesi scorsi dalla stessa Lario Reti Holding, che dovrà incorporare l’attuale gestore del servizio, la società Idroservice; un progetto avvallato dall’ATO che ha bocciato la proposta alternativa che aveva invece fatto sua il Comune di Merate, ovvero la fusione tra Idroservice e Idrolario, la quale detiene la proprietà delle reti idriche.

Ad esprimersi sono stati i sindaci (o i loro delegati) di 65 Comuni lecchesi e di questi hanno palesato la loro contrarietà Merate, che avrebbe voluto sostenere la propria proposta, Ello, Cernusco, Oggiono, Santa Maria Hoé, Ballabio, Sueglio, Barzio e Torre de Busi; si sono invece astenuti i rappresentanti dei Comuni di Olginate, Monticello, Cremeno, Molteno e Colico.

Uno scontro politico quello per la gestione dell’acqua che ha visto contrapposti in modo particolare gli esponenti vicini al PD e le amministrazioni leghiste, i primi sostenitori della candidatura di Lario Reti Holding mentre gli esponenti del Carroccio si sono allineati contro questa proposta.

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La critica emerge dal fatto che attualmente Lario Reti Holding non ha i requisiti per ottenere un affidamento “in house”, ovvero senza gara pubblica; per questo è stato predisposto un percorso di marcia che la holding dovrà seguire per essere in regola: entro il 30 ottobre la società dovrà modificare il suo statuto e incorporare Idroservice, entro il 30 novembre dovrà dichiarare il piano finanziario; entro il mese successivo Ato e Conferenza dei Comuni dovranno confermare l’affidamento ed entro il 20 dicembre dovrà farlo in modo definitivo la Provincia.

Come detto, dovranno però esserci tutti i requisiti stabiliti dalla legge e ribaditi ai sindaci anche dalla Corte dei Conti, a partire dal controllo analogo dei soci sulla società, che verrà esercitato attraverso un Comitato di indirizzo e controllo formato da nove membri (5 designati da Ato o Provincia e 4 dai Comuni). Per rendere più incisivo questo controllo, la Provincia oppure l’ATO, enti affidanti, dovranno acquistare una partecipazione nel capitale sociale entro il 30 novembre prossimo.

Altro problema da superare sarà quello della dipendenza finanziaria, ovvero la gestione del servizio idrico dovrà essere l’attività prevalente di Lario Reti Holding, oggi gruppo che gestisce, attraverso le sue controllate, anche l’erogazione di gas ed elettricità. Secondo le stime dell’ATO, i ricavi che annualmente la società dovrebbe introitare con il servizio idrico corrisponderanno a 49 milioni di euro contro i 7,5 dell’attuale fatturato.

Un percorso che non ha convinto affatto i nove Comuni che hanno votato contro la proposta LRH: “Come possiamo affidare il servizio ad una società che non ha i requisiti – si è chiesto il vicesindaco di Cernusco, Salvatore Krassowski – quanti di noi hanno la certezza che tutto di quanto si sta compiendo sia legittimo? Corriamo il rischio di passare al vaglio dei tribunali. Per questo chiedo di bloccarci e di chiedere un parere alle autorità preposte”.

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A proporre di interpellare il parere di un’autorità garante è anche Alfredo Casaletto, consigliere comunale di Merate che ha giudicato “farraginoso” il percorso che Lario Reti dovrà portare a termine entro fine anno.

Al contrario, il sindaco di Malgrate, Flavio Polano, ha sostenuto questo iter: “Da un anno a questa parte non si parla d’altro di pareri legali, io credo che la cosa importante sia garantire il servizio, i cittadini ci chiedono concretezza”.

“La concretezza è andata a farsi benedire lo scorso anno – gli ha replicato il sindaco di Oggiono, Roberto Ferrari- quando bisognava portare avanti il progetto dell’uscita di Idroservice da Lario Reti che questa assemblea aveva scelto. Oggi si va ad deliberare un percorso opposto”.

Tra le problematiche avanzate dai primi cittadini anche quello che, trasformando Lario Reti Holding da società a vocazione azionaria a società operativa, potrebbe legittimarsi la fuoriuscita dei soci. “A quel punto con che soldi verranno ripagate le loro quote” si è chiesto il primo cittadino di Ello, Elena Zambetti.

Virginio Brivio, sindaco di Lecco, ha difeso a spada tratta la proposta Lario Reti: “Questa è solo una tappa di un percorso lineare. Nessuna società oggi avrebbe i requisiti per vedersi affidata il servizio e prima di procedere all’affidamento definitivo andremo a verificare se questi saranno correttamente raggiunti”.