Ambrosoli: “L’isola Viscontea è il paradigma della Lombardia”

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LECCO – “Dal punto si vista simbolico, l’Isola Viscontea è il paradigma della nostra Regione. Un luogo che fino a poco tempo fa era inaccessibile, inutilizzabile ricoperto da rovi che non ne permettevano il godimento, oggi è ritornata a splendere. Questo è stato possibile grazie al lavoro dei volontari e della società civile. Così sarà per la Lombardia”.
Così ha esordito Umberto Ambrosoli, candidato per il Patto Civico del centrosinistra alla presidenza di Regione Lombardia, sbarcato questa mattina sull’isola lecchese durante il suo tour di campagna elettorale per presentare la lista civica “Per Ambrosoli presidente” a supporto della sua candidatura. Ad accoglierlo il presidente della civica Appello per Lecco Rinaldo Zanini, il portavoce della civica e referente politico del movimento Civico Corrado Valsecchi, il sindaco di Lecco e presidente del Patto Civico Virginio Brivio, l’assessore comunale Michele Tavola, i candidati lecchesi a sostegno di Ambrosoli: Marco Deriu, Laura Bianchi e Roberto Romagnano oltre a un centinaio di sostenitori.

Ambrosoli si è poi soffermato sulla parola sviluppo: “parola che usano tutti i candidati e che tutti leghiamo a un aspetto economico – ha spiegato – Ma l’etimologia di sviluppo è togliere dal viluppo i grovigli che ci limitano nei movimenti. E’ ciò che è stato fatto su quest’isola per renderla di nuovo fruibile ed è ciò che faremo dopo il 25 febbraio per la Lombardia: toglieremo tutto ciò che ci  impedisce di godere del meglio che siamo e che abbiamo”.

E il primo aspetto su cui Ambrosoli lavorerà è quello della legalità: “La mia campagna elettorale parte da un valore che è quello della legalità, offesa in questi anni dalla nostra Regione con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Non si può pensare di essere la prima regione d’Italia se il primo punto tutelato non è quello della legalità”.

Ambrosli poi parla di “rigenerazione”: “è necessario rigenerare la Lombardia attraverso l’esperienza del Patto Civico che non è più un auspicio ma è una solida realtà – ricordando come – proprio da qui, da Lecco, è partito il processo di organizzazione delle tante liste civiche della Lombardia che è sfociato nell’opportunità di portare la dimensione civica a lottare per la presidenza della regione. Un risultato non da poco. Il Patto Civico per Ambrosoli non è un esperimento che si esaurirà dopo il 25 febbraio, qualunque sarà il risultato ma noi sappiamo che sarà buono, ma continuerà ad essere un servizio al movimento delle liste civiche, con l’obiettivo di indicare strade nuove e di rappresentanza nell’amministrazione della cosa pubblica ma anche della rappresentanza politica in senso stretto affinchè si torni a riscoprire la buona politica e la buona amministrazione. Solo attraverso questa strada è possibile rigenerare la nostra Regione e il nostro Paese. E dato che il destino del nostro Paese dipende dall’esito delle elezioni in Lombardia è chiaro che ci giochiamo un’importante partita anche con l’Europa, perchè l’esito delle elezioni lombarde equivale a decidere tra l’Europa o l’isolamento”.

E la necessità di apertura e di tornare a dialogare tra e con la società passa anche attraverso un’attenzione policentrica: “Dobbiamo tornare a dare potere ai Comuni, abbandonando l’idea che la regione debba governare tutto. E’ paradossale come in questi ultimi 20 anni si sia parlato di federalismo e autonomia quando in realtà non si è mai visto un centralismo simile, con i comuni spogliati da tutti i loro poteri, e le regioni al contempo a lamentarsi del un centralismo romano. Oggi si deve ripartire da un rapporto con i cittadini, da un civismo capace di interpretare meglio di chiunque altro i bisogni della gente. E’ da qui che deve cominciare lo sviluppo per una nuova regione Lombardia”.

Una sviluppo che non può non concentrarsi sul mondo del lavoro, sul problema della disoccupazione e dei giovani: “Il futuro che negli ultimi tempi si vede sempre con maggiori difficoltà, verso il quale si nutrono sempre meno speranze è il futuro verso il quale ci dobbiamo impegnare molto di più rispetto a quello che è stato fatto finora, per garantire la possibilità di trovare un lavoro, di studiare e di garantire quella parte della nostra Costituzione che parla di mobilità sociale, cioè la possibilità di evolversi al di là delle proprie origini e di costituire così il Paese che vogliamo”.

Per Ambrosoli il rilancio del lavoro e del mondo produttivo passa attraverso la sburocratizzazione: “In Lombardia abbiamo un tessuto imprenditoriale che è incredibile, che potrebbe ripartire se non fosse asfissiato da regole di ogni genere e tipo che rallentano e rendono incerta la stessa produzione. Ora, il compito della Regione è quello di regia: servendo il territorio, agevolando gli imprenditori e offrendo opportunità di lavoro. Solo così riusciremo a ripartire, stando però attenti a non essere egoisti come lo siamo stati finora, un egoismo che ci ha portato alla chiusura più totale”.

Ambrosoli ha quindi ringraziato tutti, ripartendo alla volta della valtellina. Domani altra tappa lecchese con una lunga lista di appuntamenti: ore 8:30 incontro con Unione industriali, in via Caprera 4,ore 10 al Mercato cittadino di Mandello sul Lario, ore 12 aperitivo con i cittadini in piazza Stoppani a Bellano, ore 15 30 incontro con i cittadini in piazza Garibaldi a Lecco, quindi ripartenza per Merate e poi Bergamo.