Aree Vaste, dopo il dibattito Lecco vota sì e guarda a Monza

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como - lecco - monzaLECCO – Lo scorso 20 aprile l’Assemblea dei Sindaci lecchesi aveva espresso la propria posizione sulla riforma dei territori in vista delle Aree Vaste (che per Lecco aveva visto l’ipotesi di schieramento con Como e Monza Brianza) puntando ad un’alleanza con Monza, sulla base di quanto già deciso per la riforma sanitaria.

Lunedì sera la discussione sulle linee di indirizzo per l’area vasta è approdata tra i banchi di Palazzo Bovara, in sede di Consiglio Comunale. Al termine, la maggioranza dei voti è stata a favore della linea di indirizzo che vedrebbe Lecco con Monza.

“Entro giugno un altro tavolo territoriale si riunirà e Lecco dovrà esserci, come capoluogo di Provincia – ha esordito il sindaco Virginio Brivio – dovremo esserci con l’opinione del Consiglio e non con la mia personale, ecco perché la proposta di questo ordine del giorno”.

Dibattuta, com’era prevedibile, la questione dell’orientamento lecchese nell’ambito della riforma territoriale: è stato un deciso no il voto di Massimo Riva, voce dei 5 Stelle: “Nonostante io non sia contrario di per sé all’abolizione delle Province ritengo la riforma Delrio e la sua gestione un enorme pasticcio che solo il voto negativo di stasera e al prossimo referendum costituzionale di ottobre potrà mettere fine – ha dichiarato – ancora una volta non si stanno tenendo in considerazione le vere esigenze dei cittadini ma si pensa a un giro di poltrone tra le varie amministrazioni: questo porterà ad allontanare ulteriormente i cittadini dalla cosa pubblica”. Il pentastellato non concorda sul merito e nemmeno sul metodo: “Una questione di queste dimensioni avrebbe dovuto essere sottoposta agli abitanti tramite referendum – ha dichiarato – partendo con largo anticipo, per meglio organizzare le cose”.

 

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Il Consiglio comunale riunito lunedì sera

 

L’ipotesi alternativa sostenuta da Riva – per ora tuttavia esclusa dai giochi – è quella che vedrebbe Lecco unirsi con Sondrio e l’area della Valtellina: “Come Movimento 5 Stelle, se dovessimo ragionare nel merito del territorio, sosteniamo a pieno l’opzione Lecco-Valtellina, sia per continuità geografica che culturale”.

Anche il consigliere Alberto Anghileri, intervenuto nella discussione, ha sollevato le proprie perplessità sulla linea di indirizzo Lecco-Monza/Lecco-Como: “Per prima cosa c’è da dire che qualunque sarà l’accorpamento deciso Lecco deve crescere, altrimenti si ritroverà ad essere una nuova periferia, o di Monza o di Como, ricordo che alcuni comuni della provincia di Monza Brianza sono più grandi di Lecco. Da questa proposta di riforma sono usciti dei pasticci incredibili – ha proseguito – la Regione ha già stabilito che per la sanità dobbiamo guardare a Monza, per altri servizi a Bergamo, è assurdo, a seconda delle necessità bisognerà guardare ad un territorio di riferimento che non è lo stesso, questo non va bene. Comunque dovremo attendere il referendum di ottobre, se vincerà il no non si farà nulla. Stiamo giocando la partita del futuro – ha concluso Anghileri – e visto che lo stiamo facendo con mesi di anticipo suggerisco di parlarne coi cittadini, per sapere cosa ne pensano di questa partita”.

Alberto Negrini nella sala consiliare di Palazzo Bovara dopo la vittoria di Virginio Brivio
Alberto Negrini

Si è invece espresso favorevole ad un’alleanza a tre sia con Como che con Monza Alberto Negrini, per il quale una virata verso una sola provincia creerebbe non pochi problemi all’equilibrio di Lecco: “Guardando a dinamiche di puro equilibrio politico sarebbe meglio stare sia con Como che con Monza – ha detto Negrini – in modo da essere certi di avere un nostro peso in caso. Il faccia a faccia sarebbe una sconfitta a prescindere per il nostro territorio e le nostre esigenze, un’alleanza univoca, con una sola provincia, ci renderebbe l’anello debole. Guardare a entrambe le province ci permetterebbe di continuare a far parte del brand Como Lake, anche se a mio parere per mantenere questo marchio non avremmo dovuto necessariamente scegliere Como, e al contempo mantenere la vocazione industriale che da sempre ci avvicina alla Brianza” ha concluso Negrini “ per questo motivo vedo meglio l’unione con tutte e due le province piuttosto che con una sola”.

Deciso il no anche della Lega Nord, espresso dal consigliere Parolari: “Se Lecco va con Monza saltano le poltrone del Pd – ha detto – questa discussione è l’interesse del partito che sta sfasciando lo Stato e la Costituzione. Condivido quanto detto da Anghileri sulla necessità di creare diversificazione tra le municipalità di servizio, ma nel complesso ritengo questa discussione improntata su qualcosa di stupido e dannoso, soprattutto – ha proseguito il consigliere – su qualcosa che è già stato eliminato. Ancora una volta uno Stato servo ha creato confusione istituzionale, sostituendo i propri personali problemi di poltrona a problemi di per sé inesistenti. Il problema non è tanto con chi andremo ad accorparci ma dove stiamo andando a sbattere: l’Europa e noi con lei stiamo andando verso qualcosa che non sarà più democrazia o Repubblica ma qualcosa verso cui il popolo conterà sempre meno”.

“Dobbiamo essere realisti – ha detto Filippo Boscagli, Ncd – ad oggi la proposta migliore che abbiamo sul tema è quella sotto mano. Sono convinto che un ente nasce e ha senso per erogare dei servizi, al giorno d’oggi se prendiamo qualunque accorpamento l’ente Provincia non è in grado di svolgere al meglio la propria funzione, e credo nemmeno l’area vasta: oggi non abbiamo nessuna garanzia, detto questo in prospettiva la soluzione migliore è quella di guardare verso Monza”.

Il sindaco Virginio Brivio
Il sindaco Virginio Brivio

Non ha nascosto il suo disappunto il sindaco Brivio di fronte ai pareri dei consiglieri: “Francamente pensavo che la proposta fosse più condivisa da parte del consiglio: vorrei ricordare che ai tempi dei primi dibattiti sulle province, quando ancora non c’era Delrio e non c’era Renzi, l’unica forza politica che con chiarezza era a favore del mantenimento della provincia era la Lega, mentre tutti gli altri parlavano di abolizione o radicale riforma. Dentro questa riforma io vedo più capacità dei Comuni di prendere decisioni e pianificare insieme, non meno, e ritengo illuminante, pur essendo contrario all’attuale governo regionale, la recente scelta di aver iniziato a fare le aree vaste” ha detto il sindaco.

“Saremmo piccoli anche insieme a Sondrio – ha proseguito animatamente il primo cittadino – un territorio vale molto di più del numero dei suoi abitanti: l’area vasta non è semplicemente un confine ma una piattaforma strategica, sull’argomento dobbiamo essere uniti”.

Con 29 votanti di cui 7 contrari e un astenuto (Antonio Tallarita, FI) la linea di indirizzo sulle Aree Vasta che vedrebbe Lecco puntare a Monza è stata approvata. Il prossimo step, come annunciato, sarà a giugno, con la riunione di un tavolo territoriale. Prima di allora potrebbe però andare in scena un’altra assemblea dei sindaci lecchesi, per fare il punto della situazione.