Ballabio boccia l’atto d’indirizzo per l’aggregazione di Lario Reti

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BALLABIO – Il consiglio comunale di Ballabio ha bocciato l’atto di indirizzo per l’aggregazione societaria di Lario Reti nel campo dell’energia elettrica e del gas. Voto contrario da parte della maggioranza e del gruppo di minoranza Cambiamo Insieme, favorevoli i consiglieri Pinuccia Lombardini e Luciano Cedro del gruppo Noi per Ballabio.

A spiegare il quadro della situazione è stato il vicesindaco Giovanni Bruno Bussola: “Tutto è cominciato nel novembre 2015 quando fu affidato a un professore dell’Università Bocconi di Milano l’incarico di fare uno studio il cui risultato ha messo in evidenza la necessità di Acel di ingrandirsi per reggere l’impatto con la concorrenza. Quello conta ed è incofutabile, però, sono i numeri che dimostrano come Acel sia una società sana e solida. La sensazione è quella che per l’ennesima volta stiamo svendendo i gioielli di famiglia. Noi abbiamo una visione negativa rispetto alla creazione di una multiutility della Lombardia: in primo luogo per le tempistiche, una documentazione minima ci è stata consegnata solo nel novembre 2017, e questo non è accettabile data la delicatezza dell’operazione. La criticità maggiore in tutta questa operazione è l’assoluta perdita di controllo da parte dei nostri comuni per quanto riguarda la cosa pubblica, noi non conteremo più nulla. Avremo solo due membri nel CDA su 13, mentre A2A ne avrà ben 7, questo vuol dire che A2A farà il bello e il cattivo tempo. Io ho posto una serie di domande nell’assemblea ma non mi sono state fornite risposte chiare. Le criticità non sono poche a partire dal fatto che A2A è una società quotata in borsa: le società quotate in borsa hanno la necessità della riservatezza più assoluta, mentre l’ente pubblico ha la necessità opposta che è quella dell’assoluta trasparenza. Io non me la sento di scommettere sulla pelle dei cittadini e mettere a rischio i dividendi che oggi abbiamo. Infine c’è il problema della liquidità, Acel ha più di 20 milioni di euro di liquidità, e non si sa dove finiranno questi soldi. Questo patrimonio verrà tutelato e resterà ai nostri comuni oppure no?”

Il gruppo di minoranza Cambiamo Insieme, sul tema, ha tenuto la stessa posizione della maggioranza come ha spiegato Paolo Dell’Oro: “Questa operazione, politicamente, si gioca sui punti di forza e  i punti di debolezza della nostra società. Il punto di forza è il solido posizionamento nella provincia di Lecco per tutte le attività presidiate nella vendita e distribuzione. Acel ha creato un tesoro gestendo bene un servizio e ha una posizione finanziaria molto solida grazie a un indebitamento nullo. Noi portiamo in pancia alla società nuova zero debiti. Il punto di debolezza, invece, sta nel fatto che siamo piccoli. La mia perplessità è che con questa operazione si porta un punto di forza in una debolezza rappresentata da un insieme grande che viaggia a livello nazionale. La preoccupazione dei comuni di Lecco è un po’ debole e troppo schiacciata sul discorso utili e dividendi. I sindaci si preoccupano di non conferire il tesoretto nella pancia della nuova società ma questa cosa non è scritta da nessuna parte”.

Diversa la posizione del gruppo Noi per Ballabio: “Una operazione del genere non può essere a rischio zero, è chiaro, ma il partner di riferimento è A2A: una società con centro in Lombardia che opera nel settore con un’adeguata robustezza e che può competere anche a livello internazionale – ha detto il consigliere Luciano Cedro -. A me sembra che questa operazione sia fatta per rafforzare una società e per darle un peso che possa essere confrontabile a livello internazionale. Per questo motivo sono d’accordo ad approvare l’atto di indirizzo”.

Oggi, lunedì 15 gennaio, è convocata un’assemblea di Lario Reti Holding per deliberare l’atto di indirizzo, ossia il mandato al CdA della società a proseguire con la fusione in ACSM-AGAM di Lario Reti Gas e Acel Service.