Ballabio. La minoranza diserta il consiglio. Botta e risposta col sindaco

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BALLABIO – Nuova polemica, a colpi di comunicati, tra maggioranza e opposizione. Il consiglio comunale di martedì 30 gennaio vedeva all’ordine del giorno l’approvazione della convenzione sulla condivisione del servizio di segretario comunale con i comuni di Crandola Valsassina e Morterone: “Una scelta che consentirà un risparmio di circa 20mila euro alle casse del comune di Ballabio – ha detto il sindaco Alessandra Consonni -. L’assemblea è iniziata in ritardo per il tentativo dei quattro consiglieri delle minoranze di Cambiamo insieme e Noi per Ballabio di far saltare la seduta, assentandosi senza preavviso, espediente fallito nel giro di una ventina di minuti per il sopraggiungere di un assessore di maggioranza che ha ristabilito il numero legale”.

La convenzione, approvata nella serata dello stesso giorno anche dal Consiglio comunale di Morterone, stabilisce che il segretario comunale di Ballabio, Antonina Barone, opererà anche per i comuni di Mortertone e Crandola Valsassina per un totale di quattro ore settimanali ciascuno, mentre il comune di Ballabio, che ha una popolazione molto più numerosa, mantiene il rapporto principale per un totale di 28 ore, sempre la settimana.

Un’immagine di repertorio del Consiglio Comunale

 

“La nuova convenzione – continua il sindaco Alessandra Consonni – consentirà al Comune di Ballabio un risparmio di circa 20mila euro l’anno sulla spesa per il segretario comunale, grazie a quelle 8 ore complessive a cui rinunciamo. In questo modo poniamo fine ad una costosa anomalia, dato che, sino ad oggi, il monte ore del segretario comunale di Ballabio è stato paragonabile a quello di un capoluogo e non a un Comune delle nostre dimensioni. Il compenso di un segretario comunale è una voce di spesa molto elevata e ogni volta registravo lo stupore dei colleghi sindaci quando il discorso cadeva su questo tema. Noi eravamo in rapporti solo con Morterone, risparmiando 10mila euro: adesso raddoppiamo il risparmio e diamo attuazione ai più recenti indirizzi legislativi che vedono nella gestione associata la forma più idonea per ottimizzare l’attività della pubblica amministrazione”.

“Nuovo Slancio per Ballabio – conclude il sindaco – prosegue con forza nel cambiamento perché è questo che hanno scelto i ballabiesi. Prima di una decisione mi chiedo solo cosa farebbero i cittadini se fossero al mio posto, e poi vado avanti. Non mi stupisco che le minoranze abbiano cercato di impedire la seduta in cui è stato approvato questo importante risparmio e sancita la fine di un’anomalia per Ballabio: i consiglieri di opposizione si sono assentati senza preavviso, per far mancare il numero legale, ma questo tentativo si è rivelato un disastroso flop che ha semplicemente ottenuto di ritardare l’inizio del Consiglio comunale per una ventina di minuti. Così è apparso chiaramente che la strategia di questa minoranza consiste nell’offuscare l’operato e i risultati della maggioranza o nel cercare di impedirli, anche quando in gioco c’è un evidente vantaggio per il paese”.

“Siamo rammaricati nell’assistere all’ennesimo attacco alle minoranze da parte del sindaco, senza valorizzare e ricercare un confronto democratico reale in una commissione, dove sarebbe stato possibile esprimere dei pareri prima che la delibera definitiva arrivasse in consiglio comunale – hanno fatto sapere in una nota i consiglieri di minoranza -. Il primo cittadino tenta persino di scaricare la mancanza del numero legale sulle spalle dei gruppi di minoranza. Il numero dei partecipanti per rendere legale un consiglio comunale è assicurato dalla maggioranza. Nella seduta di ieri (martedì, ndr) il Sindaco è giunto in aula senza la sua maggioranza. Il nostro Sindaco, da sempre in politica, conosce bene queste regole che tenta ora di disconoscere. Non condividiamo l’uso improprio delle comunicazioni del Sindaco e delle auto-interrogazioni in consiglio. Strumenti auto-referenziali senza possibilità di  contraddittorio da parte delle minoranze. Facciamo notare inoltre, che la convocazione unilaterale e non concordata, in orario ancora lavorativo è da ritenersi sconveniente, visto che tra le minoranze è anche abitudine doversi dedicare al proprio lavoro. Queste sono le motivazioni per cui non abbiamo partecipato, e non ci siamo giustificati. Un consiglio comunale senza confronto non ci piace“.