Ballabio, la risposta dei dissidenti al sindaco Bussola sul “Caso Combi”

Tempo di lettura: 4 minuti
alessandra consonni
Alessandra Consonni

“Nelle affermazioni del sindaco: non risulta un solo punto, dicasi uno solo, che trovi riscontro in una realtà non virtuale”

BALLABIO – A Ballabio prosegue la querelle sul “Caso Combi”. Dopo l’intervento chiarificatore a firma del sindaco Giovanni Bussola e del gruppo di maggioranza, il gruppo di dissidenti composto dall’assessore Alessandra Consonnni e dai consiglieri ed ex assessori Luca Pirovano, Caterina Longhi e dall’ex capogruppo Marco Pedrazzini non ha fatto tardare la replica.

Alla nota stampa del sindaco, battezzata “Le verità sul Progetto Combi”, i dissidenti replicano alle affermazioni del primo cittadino.

L’intervento, come abbiamo fatto in precedenza, lo pubblichiamo integralmente di seguito.


Rispondiamo alle “verità” di Giovanni Bussola sulla questione della fabbrica da costruire sul pascolo del Barech. Tra virgolette le affermazioni del sindaco: non risulta un solo punto, DICASI UNO SOLO,  che trovi riscontro in una realtà non virtuale.

1) “Il percorso ampiamente condiviso nel gruppo”. Nonostante reiterate richieste di assessori e consiglieri non sono mai stati resi noti i valori dell’operazione, ovvero le dimensioni dell’opera e la relativa rivalutazione del terreno per il passaggio da verde a industriale.

2) “Le scelte amministrative che riguardano il protocollo d’intesa frutto di un percorso condiviso”. Del protocollo d’intesa l’assessore Consonni e l’assessore Longhi hanno saputo solo a poche ore dalla giunta che doveva approvarlo e a cui non hanno partecipato essendo stato impossibile documentarsi esercitando il dovere di verifica amministrativa. L’assessore Longhi ha fatto richiesta di rinvio, inascoltata.

3) “Percorso condiviso che ha preso avvio formalmente dalla delibera di consiglio comunale numero 41 del 29-10-2021 votata da tutta la maggioranza presente e senza voti contrari”. Il capogruppo Pedrazzini e il consigliere ed ex assessore Pirovano non si sono presentati al voto.  Consonni ha posto la condizione di poter valutare la congruità della compensazione, cosa che non si è verificata.

4) “Percorso di condivisione sull’intervento cui chi oggi solleva perplessità non ha voluto partecipare”. Le riunione non avevano ordine del giorno, non si sapeva di cosa si andava a parlare, non riferivano dei contatti in corso, non è stata data alcuna risposta sui valori dell’intervento. Inoltre, la linea d’indirizzo n. 3 dispone che “il sindaco e la giunta comunale dovranno riferire periodicamente ai capigruppo”, atto di cui il capogruppo Pedrazzini, così come i componenti della giunta Consonni e Longhi, lamenta non sia stato dato adeguatamente seguito.

5) “Lo spirito è stato quello di valorizzare il tessuto produttivo della comunità”. L’aspetto dell’economia locale più in crisi è il turismo, invece l’azienda Combi Arialdo gode di ottima salute: è buona politica valorizzare chi sta bene e penalizzare chi sta male, aumentando, a discapito dell’immagine turistica, la zona industriale e il traffico di tir nel paese?

6) “Evitare la delocalizzazione di un’azienda con 65 dipendenti”. Il sig. Ivan Martorano, indicato dalla CGIL di Lecco come il “sindacalista che segue la Combi Arialdo”, a proposito del rischio di delocalizzazione dell’azienda risponde all’ass. Consonni: “apprendo solo ora dalla sua e-mail quanto paventato”.

7) “Le 40 assunzioni” con “sorta di priorità per i ballabiesi”. Dei 65 dipendenti attuali della Combi circa 20-25 ci risultano essere i ballabiesi: quanti potrebbero essere i ballabiesi interessati a lavorare alla Combi? Queste eventuali assunzioni con “preferenza ballabiese” potrebbero comunque essere messe in discussione ai sensi dell’art. 8 dello Statuto dei lavoratori che proibisce ogni accertamento “su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore”. Inoltre il protocollo tra Comune, Provincia e azienda non lega in alcun modo nuove assunzioni a un piano aziendale derivante dalla realizzazione della nuova fabbrica, ma lascia all’azienda la libertà sulla base di “fatturato e commesse”, ovvietà per qualsiasi impresa.

8) “La strada è pericolosa, verrà messa in sicurezza”. Verra resa più sicura aumentando il traffico di tir e autotreni, compresa la Provinciale, per l’aumentata produzione nella nuova grande azienda?

9) “Le nuove risorse consentiranno la realizzazione di parcheggi a Ballabio Superiore”. Dove? E il Comune non era in grado di farlo da solo? Per agevolare Ballabio Superiore è necessario peggiorare la vita a Ballabio Inferiore?

10) “Non ci chiudiamo al confronto”. Noi abbiamo chiesto subito di coinvolgere i cittadini, ci è stato risposto di no. Chi ha insistito per ottenerlo è stato rimosso dall’incarico, come l’assessore, Longhi o il capogruppo Pedrazzini, mentre anche l’assessore Pirovano spiega di essersi dimesso, a maggio 2021, di fronte a questo approccio sulla Combi Arialdo. Questa è la realtà della situazione pascolo del Barech. Non siamo pertanto disposti ad avallare le sorprendenti affermazioni fatte al riguardo dal sindaco Bussola, perchè stavolta non è in gioco una manciata di like da strappare sui social, ma la questione seria del benessere della comunità. Tanto  dovevamo ai cittadini.

Alessandra Consonni (assessore)
Caterina Longhi
Marco Pedrazzini
Luca Pirovano