Ballabio-Lecco-Bulciago, polemica intorno a ‘Vik’

Tempo di lettura: < 1 minuto

La presidente delle Donne Padane di Lecco, Alessandra Consonni, propone di intitolare una via di Ballabio a Vittorio Arrigoni, il pacifista ucciso in Palestina; il Comune respinge la mozione mentre in aula va in scena la protesta dei Giovani Comunisti lecchesi contro la Lega: “Giù le mani da Vittorio“.

 

La ‘querelle’ dura da tempo. Da quando il gruppo di minoranza al Comune, Ballabio Nostra, aveva lanciato l’idea di una dedica al giovane assassinato dagli integralisti. Ieri sera si è andati al voto e la mozione di Consonni & C. è stata respinta (12 no dalla maggioranza di centrosinistra, ma anche due astensioni degli altri gruppi di opposizione che non hanno gradito la proposta leghista). O meglio, della rappresentante del Carroccio a Ballabio, dato che la linea ufficiale ‘padana’ su Vittorio Arrigoni è di ben altro segno.

Clamorosa in aula la contestazione da parte di un gruppo di otto Giovani Comunisti lecchesi, guidati da Alessandro Marcucci. Ad ogni intervento della Consonni veniva alzato uno striscione con la scritta “Lega vergogna – un morto per la libertà non può farvi pubblicità. Giù le mani da Vittorio”.