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LECCO – Mattinata di proteste, quella di sabato a Lecco, con la Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia scesi in piazza per manifestare contro la politica di accoglienza dei migranti e per chiedere maggiore sicurezza anche a fronte di due specifici episodi di violenza avvenuti a Lecco con vittime due anziani. L’autore di uno di questi episodi, un senegalese 30enne, è stato identificato ed è risultato essere privo di permesso di soggiorno.
“Quello è un episodio, grave, il fatto è che non si stanno risolvendo le problematiche del passato, anzi sono peggiorate – ha sottolineato il segretario provinciale della Lega, Flavio Nogara – oggi è stato inventato un modo per dare un pezzo di carta che legittima queste persone a girare nei nostri paesi, un pezzo di carta che non vale niente perché non ci dice chi è la persona entrata irregolarmente nel nostro territorio, cosa fa qui e se si tratta di un soggetto pericoloso”.
Quasi una replica alla Prefettura, che venerdì ha ribadito che i richiedenti asilo non sono definibili clandestini, in quanto autorizzati a stare sul territorio: “La Prefettura, portavoce del Governo, è complice di questa situazione. Il clandestino potrà non esistere più come definizione perché sono cambiate le procedure, ma la sostanza non cambia. Si tratta di persone che entrano irregolarmente nel nostro Paese e viene a loro garantito vitto e alloggio, quando tra la nostra gente c’è chi non ha soldi per pagarsi le bollette o non ha un tetto sopra la testa”.
Per questo motivo la Lega Nord ha deciso di volantinare in centro e sul piazzale della stazione. “Sono tutti rifugiati politici quelli ospitati? Non è così e purtroppo abbiamo c’è anche chi delinque nel nostro territorio – ha spiegato la capogruppo della Lega Nord in Comune a Lecco, Cinzia Bettega – Il responsabile di uno degli episodi di violenza avvenuti in centro è stato solo attenzionato con un foglio di via obbligatorio e lasciato andare, libero di girare nuovamente tra i cittadini, senza alcun controllo. E’ così che si garantisce la sicurezza? Abbiamo i parcheggi pieni di immigrati che infastidiscono gli automobilisti, gente che elemosina in strada, non è possibile farsi carico di tutti”.
Le stesse motivazioni che hanno spinto a scendere in piazza anche Forza Italia e Fratelli d’Italia. Anche il piano di accoglienza diffusa non rassicura il centrodestra: “Un conto è gestire un’emergenza, quando però la situazione si consolida non si può pensare di operare allo stesso modo – ha commentato Davide Bergna – Vorremmo capire tra un anno cosa succederà nei nostri Comuni, come si tenterà di integrare queste persone e se verrà fatta una distinzione tra chi è davvero un rifugiato e chi no”.
Un giudizio severo sulla politica di accoglienza giunge dall’ex questore Fabrizio Bocci: “Si tratta di persone che entrano illegalmente nel nostro territorio, sono entrati da clandestini ed oggi, facendo richiesta di asilo per evitare il provvedimento di espulsione, si trovano solamente in una fase di limbo che prolunga la loro permanenza qui di uno o due anni. La gran parte di queste domande è fittizie e vengono rigettate perché la maggior parte di queste persone viene in Italia per un miglioramento economico della propria vita, non per scappare dalla guerra. Non avendo mezzi per sostenersi, sono sempre più aggressivi nei confronti delle persone per chiedere denaro, potenzialmente possono delinquere. Non facciamo nemmeno quei controlli di identificazione che l’Europa ci chiede. C’è un problema serio di sicurezza che deve essere affrontati in maniera energica”.
Rumorosa la protesta degli esponenti di Fratelli d’Italia che, armati di fischietto, hanno richiamato l’attenzione dei passanti in piazza Garibaldi, riconquistando insieme agli altri militanti del centrodestra il “canton di ball”, le panchine che si affacciano al piazzale, ormai abitualmente occupate dai migranti che, almeno per la mattinata, si sono accontentati di un posto in piedi a due passi dalle bandiere dei partiti.
“Fischiamo per dare la sveglia alle istituzioni – ha sottolineato Giacomo Zamperini – ci preoccupano i recenti fatti di cronaca e crea imbarazzo pensare che il responsabile dell’aggressione all’anziano sia a piede libero. Chiediamo ai lecchesi di non voltare la testa e denunciare quando subiscono o vedono violenze, molestie nei loro confronti o di altri. Siamo una comunità e dobbiamo stringerci attorno ai nostri concittadini. Vorremo anche conoscere il numero dei profughi arrivati, quanti sono stati identificati, quanti hanno ottenuto il diritto di asilo e quanti sono stati invece espulsi. Lecco non si arrende alla violenza, la sicurezza è un diritto di tutti i cittadini”.
