Beni confiscati alle mafie, una task force per nuove progettualità

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La pizzeria Fiore a Lecco, simbolo di immobile confiscato alla mafia a cui è stato ridato nuova vita

Riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata

In Regione voto unanime per la creazione di una task force

LECCO – Costituire una task force regionale indirizzata allo sviluppo di progettualità di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Lombardia, attraverso la creazione di un team tematico e multidisciplinare, interno alla Giunta regionale e che investa più Direzioni Generali in modo da garantire progettualità e best practices che possano investire più ambiti.

Approvata all’unanimità in Consiglio regionale la risoluzione che impegna la Giunta lombarda e il presidente Fontana ad attivarsi in tale direzione. L’auspicio contenuto nel documento approvato è che questa task force possa contribuire alla definizione di progettualità tematiche sul riutilizzo sociale dei beni confiscati e “possa impostare il lavoro di networking a livello nazionale ed europeo per condurre partenariati a presentare proposte progettuali alle prossime call comunitarie”. Viene chiesto e raccomandato di definire già entro quest’anno la strutturazione fisica del team multidisciplinare e degli ambiti tematici strategici sui quali aggregare i funzionari dei diversi Assessorati, in modo da garantire un biennio di test e di laboratorio progettuale che possa, all’apertura delle call comunitarie 2021, rendere possibile la presentazione di progetti qualitativamente elevati in grado di concorrere al finanziamento europeo.

La Risoluzione chiede infine di individuare subito la Direzione Generale a cui affidare il compito di promuovere, programmare e coordinare gli interventi necessari per la costituzione e l’implementazione della task force regionale.

Ogni anno in Europa il patrimonio confiscato in termini di beni immobili ammonta a circa 4 miliardi di euro. Nel solo 2014 il valore delle confische di patrimoni nelle sole Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito è stimabile in 2 miliardi di euro, con l’Italia primo Paese europeo con il 50% dell’intero patrimonio confiscato. La Lombardia si posiziona al sesto posto su scala nazionale per numero di beni immobili confiscati dopo Sicilia, Campania, Calabria, Lazio e Puglia, come evidenziato dal rapporto 2017/2018 dell’ANBSC, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Per quanto riguarda i beni immobili confiscati, in Lombardia risultano 1.779 beni in gestione, dei quali 1.203 adibiti a unità abitativa e 219 con destinazione commerciale o industriale; per quanto riguarda le aziende confiscate, in Lombardia risultano 263 aziende in gestione delle quali 132 confiscate in via definitiva. La maggior parte dei beni si trova nella provincia di Milano, che registra più della metà del totale regionale degli immobili confiscati, seguita dalle province di Brescia, Monza-Brianza, Como, Lecco e Pavia, con presenze minoritarie nelle altre province lombarde.