Berlusconi condannato: il PDL lecchese difende il proprio leader

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – “E’ la scandalosa conclusione di un processo illogico e ingiusto, che in condizioni normali non avrebbe neppure dovuto iniziare. Avrei detto “conclusione scontata”, se il collegio giudicante non avesse superato in zelo perfino i pm”.

Non è stata accettata per nulla di buon grado nel lecchese l’esito del processo di primo grado del cosiddetto “caso Ruby”, con la condanna  a 7 anni per l’imputato Silvio Berlusconi e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Adirato  il commissario del PDL provinciale di Lecco, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla:

“In condizioni normali, infatti, sarebbe difficile ignorare che le presunte vittime dei reati ascritti negano di averli subiti, che non sono costituite parti civili, che decine e decine di testimoni avallano la ricostruzione della difesa, che l’accusa non è sorretta da prove – evidenzia l’onorevole – Ma se l’imputato è Silvio Berlusconi e il rito processuale è quello ambrosiano, la condanna è scritta in anticipo e “a prescindere” e l’unica sorpresa può essere un anno in più. Tutti gli italiani lo sanno, a cominciare dai milioni di cittadini che hanno votato e voteranno Berlusconi e che oggi gli sono ancora più vicini”.

Una posizione, quella espressa dall’ex ministro, che trova d’accordo anche il consigliere regionale Mauro Piazza: “Una condanna talmente scontata che il Pubblico Ministero va tranquillamente in vacanza, d’altra parte nessun problema perché ci pensano i giudici ad aumentare addirittura la condanna, 7 anni contro i 6 richiesti, e, questione di ben più grande importanza, l’interdizione dai pubblici uffici”.

“Una sentenza chiaramente politica che segnerà un cambio di passo nel sistema del nostro Paese, non solo dal punto di vista politico di Silvio Berlusconi ma per tutti – denuncia il consigliere regionale – con quale serenità ci si può affidare a una Giustizia che dimostra che condanna in assenza della parte lesa?  Per 20 anni – conclude – si è scandalosamente cercato di abbattere politicamente Silvio Berlusconi per via giudiziaria, mosse di questo genere non hanno mai portato fortuna nella storia e anche in questo caso non stanno di aiuto a nessuno”.