Berlusconi e il ritorno di Forza Italia… il Pdl lecchese cosa ne pensa?

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LECCO – Di vario umore il PDL lecchese dopo l’annuncio fatto al TG1 da Silvio Berlusconi di un ritorno di Forza Italia, ovvero il partito con cui era sceso in campo per la prima volta nel 1994.

Speranzoso il consigliere regionale Mauro Piazza: “Da un lato, per molti di noi, Forza Italia è un nome che scalda in cuore, e per me personalmente è stato il primo grande amore politico, nel 1994, e rappresenta il tratto più autentico del Belusconismo in politica, nel suo significato di rivoluzione liberale.”

“Posto questo – ha proseguito Piazza – il PDL ha mostrato di essere in grandissima difficoltà. Quando naque, avevo salutato questo progetto come una grande intuizione che ha messo assieme le migliori forze di esperienze politiche diverse come AN, Forza Italia e altre. E credo che in questi anni a livello locale abbiamo dato al PDL l’interpretazione più autentica, creando una grande amalgama tra persone che si è dimostrata anche vincente sul territorio. Resta il fatto però che siamo stati tra i pochi esempi italiani nel PDL ad essere riusciti ad ottenere questo obiettivo. Ma il fatto che fosse un partito sclerotizzato che prendeve tanti voti a livello nazionale ma pochi alle amministrative, era il segnale che qualcosa non andava, ed evidentemente c’erano alcuni problemi di democrazia interna del partito. Mi auguro quindi che Forza Italia sia più democratico del PDL, sennò rischiamo di ricadere negli stessi errori.”

Abbastanza scettico invece l’ex vice coordiantore provinciale Antonio Pasquini: “Rimango molto perplesso dal fatto che si parli della successione di Marina Berlusconi o del ritorno a Forza Italia davanti a una situazione drammatica del paese a livello economico. Capisco che per gli anziani ritornare ai simboli della gioventù sia un balsamo che aiuti a vivere meglio, ma rendiamoci conto che i problemi del paese sono enormi e sono altri. La politica ha bisogno di contenuti, è finito il tempo del marketing elettorale. Ho anche il dubbio  – ha concluso Pasquini – che la nascita di Fratelli d’Italia sia stata voluta da Berusconi come un luogo dove i colonnelli ex An si possano sentire capetti della loro piccola riserva indiana.”

Più cauto il Presidente della Provincia Daniele Nava, che sospende il giudizio fino a che non ci saranno maggiori dettagli sulla nuova operazione politica per ora solamente lanciata da Berlusconi: “è prematuro dare un giudizio, perché semplicemente non sappiamo ancora cosa sarà del contenitore del PDL, per cui dobbiamo aspettare i dettagli.”

“Io ho creduto nel PDL in cui non si facessero distinzioni tra gli ex AN e i provenienti da Forza Italia – ha continuato il Presidente Nava – e se il piano del presidente Berlusconi, in cui confido in toto avrà questa matrice mi vedrà sicuramente parte. Se invece sarà ad escludendum, come magari vorrebbe interpretarlo qualche esponente locale pseudo Berlusconiano del PDL, allora potrebbe. Conoscendo Berlusconi ho piena fiducia nel presidente che la sostanza non cambierà”

E infine il comissario provinciale Michela Vittoria Brambilla, che tramite il suo ufficio stampa ha fatto sapere: “E’ bene non disperdere il nostro ragguardevole patrimonio di consensi richiamando gli elettori che si sono allontanati – poi ha precisato – Ci sarà un’alleanza di centrodestra che comprenderà vari soggetti e Forza Italia che ne sarà l’architrave. FI sarà la casa di chi si riconosce in un grande movimento liberale, altri, con sensibilità diverse, avranno spazio nel contenitore dell’alleanza. Berlusconi sarà il leader di tutti. Rispetto a questo progetto le divisioni interne e le beghe locali appaiono per ciò che sono: miopi e insensate”.