Bione. Gheza: “Nessun abuso e sulle dimissioni decide Brivio”

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L'assessore Stefano Gheza si dimette
L’assessore Stefano Gheza

LECCO – “Un atto dovuto dagli Uffici del Comune ed il Rugby Lecco espleterà tutte le proprie difese anche in sede amministrativa, riaffermando l’assoluta correttezza del proprio operato”.

Un comunicati di poche righe è apparso martedì pomeriggio sulla bacheca on line della società rugbistica, firmato sul suo presidente Stefano Gheza, lo stesso Gheza assessore allo Sport e oggi di nuovo nell’occhio del ciclone, ancora una volta per vicende legate al centro sportivo (leggi qui)

La bufera soffia, spinta dal vento delle opposizioni (che hanno chiesto le dimissioni del membro della giunta Brivio), fin dentro la club house, la ‘tana’ del Rugby Lecco come è stata definita, e ricavata nel vano tecnico sotto la tribuna del campo da gioco, realizzata senza permessi, abusiva, secondo il municipio, e un provvedimento siglato dal dirigente Elena Todeschini ne impone la demolizione entro 90 giorni.

“Un atto che non mi è neppure stato preannunciato” si sfoga l’assessore, raggiunto telefonicamente. “Non c’è nulla di abusivo, abbiamo siglato una convenzione con i gestori – la Sport Management (ndr) anch’essa richiamata dal provvedimento del comune a sbaraccare i locali a proprie spese – paghiamo 30 mila euro l’anno per l’utilizzo dei campi, per lo spogliatoio e per quello spazio che, da convenzione, potevamo usare come club house per terzo tempo e riunioni”.

Nessun abuso edilizio secondo l’assessore: “Sono stati solo attaccati dei pannelli dove c’erano già delle reti. Quello spazio era utilizzato fino al 2009 come deposito da una società calcistica che oggi non si allena più al Bione. Sono stati messi dei mobili, regalati da amici e genitori degli atleti. Non la utilizzava solo il Rugby Lecco ma anche di Valsassina junior che curava il settore giovanile, anch’essa convenzionata con i gestori”.

Riguardo alla cucina ricavata all’interno, “è stato solo tirato all’interno un tubo dell’acqua, non c’è un impianto vero e proprio, alcuni genitori hanno portato un fornello da campo che la maggior parte delle volte veniva usato nell’area antistante, esterna, come le griglie. C’è una parabola che permette ai ragazzi di vedere le partite, mentre l’impianto elettrico già esisteva ed era certificato”.

C’è amarezza nelle parole di Gheza e agli attacchi, il rugbista assessore risponde mettendo “nelle mani del sindaco il mio mandato – dice – se lo riterrà, mi dimetterò. Oggi c’è chi urla al conflitto di interesse, ma la mia doppia carica non è mai stata nascosta e come assessore non ho mai agito favorendo il Rugby Lecco”.