Calolzio. Il sindaco difende il piano scuole. “La condivisione c’è stata”

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Il sindaco Cesare Valsecchi
Il sindaco Cesare Valsecchi

CALOLZIO – Sul piano di riorganizzazione dei plessi scolastici di Calolzio, bocciato nel passato consiglio comunale, interviene il sindaco Cesare Valsecchi su una programmazione “frutto di un attento e accurato lavoro – spiega il primo cittadino – svolto in particolare negli ultimi due anni, di studio dei dati della popolazione scolastica (in rapporto con la popolazione residente e l’andamento demografico); di analisi della situazione strutturale degli edifici scolastici; di valutazione delle possibili prospettive; di confronto con il mondo della scuola per predisporre e offrire le migliori condizioni per razionalizzare e ottimizzare spazi e strutture con attenzione prioritaria all’attività didattica e non ai possibili risparmi economici”.

“Si è partiti dalla considerazione che, stante il calo demografico, negli anni futuri non potrà essere mantenuta l’attuale disponibilità di spazi scolastici – continua Valsecchi – il Piano che l’Amministrazione ha presentato è stato ridotto al minimo degli interventi possibili, proprio per includere osservazioni e richieste: comunque ricordiamo qui gli obiettivi del Piano così come proposti e illustrati nei vari incontri avuti: garantire a tutti gli alunni di poter frequentare le scuole nel proprio Quartiere o Comune, evitare duplicazioni e/o vicinanze di scuole di pari grado, garantire la massima sicurezza in tutti gli edifici scolastici, prevedere la destinazione degli edifici non più utilizzati, riqualificare gli edifici scolastici, in particolare la Scuola Secondaria di primo grado, favorire, attraverso la riqualificazione degli spazi scolastici (laboratori di arte, musica, tecnica…), la valorizzazione di una didattica innovativa (indirizzo musicale e non solo), contenere i costi di gestione degli edifici scolastici: funzionamento e manutenzione”.

Per l’anno 2017/18 il Piano prevedeva, come obiettivo minimo ma necessario, un intervento che portasse nel biennio futuro a un graduale processo di fusione/accorpamento tra la scuola dell’infanzia di Foppenico e la Scuola dell’Infanzia di via Lavello, portato a compimento soltanto nell’anno scolastico 2018/19, con la garanzia del mantenimento delle figure di riferimento e della continuità didattica, data dalla Dirigenza scolastica.

“L’Amministrazione ha cercato di favorire la partecipazione con il seguente percorso: conferenza dei capigruppo (2 dicembre 2016), per anticipare il Piano che poi sarebbe stato presentato in Consiglio, ma le minoranze (come è stato dichiarato) hanno volutamente disertato l’appuntamento; conferenza stampa (9 dicembre) per illustrare a grandi linee il Piano e il calendario degli incontri con il mondo della scuola e la popolazione per l’informazione e il confronto; commissione consiliare congiunta Servizi alla Persona-Territorio, per coinvolgere i consiglieri comunali e quanti presenti; incontri con le Scuole, dirigenti, operatori e rappresentanze di genitori; consiglio di Istituto (presentazione prima ipotesi e presentazione seconda ipotesi rimodulata alla luce delle proposte emerse negli incontri con Genitori rappresentanti, Docenti e Dirigente scolastica); assemblea pubblica per una illustrazione del Piano a tutta la cittadinanza; consiglio comunale. Non pare, ad eccezione della tempistica, come detto, che fosse un percorso partecipativo “poco aperto” e non sufficientemente responsabile”.

“Noi saremmo stati responsabili degli effetti del Piano solo in caso di sua approvazione, ma non certo delle conseguenze derivanti dal non averlo approvato. Di questo è corresponsabile tutto il Consiglio comunale, ognuno per la propria parte – continua il sindaco – In conclusione, l’Amministrazione difende il Piano di riorganizzazione elaborato, per l’incidenza minima sull’utenza scolastica e sul risparmio garantito, come sostenuto anche da tutte le forze di minoranza nella seduta del Consiglio. E certamente non cerca di sfilarsi dalle responsabilità respingendo le critiche avanzate da chi lascia ad altri la responsabilità dopo aver affermato che un Piano di tale importanza richiede la collaborazione e la condivisione di tutte le forze politiche”.